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IL CINEMA DEI GIUSTI - "U.S. PALMESE" DEI MANETTI BROS È UNA PICCOLA COMMEDIA SUL CALCIO E LA PROVINCIA CHE POTREBBE ESSERE “L’ALLENATORE NEL PALLONE” DI QUESTI ANNI - FINALMENTE, UN FILM ITALIANO DIVERTENTE, NON PRESUNTUOSO, BEN SCRITTO, BEN COSTRUITO, BEN RECITATO: ERA DAI TEMPI DEI FILM NAPOLETANI, “AMMORE E MALAVITA”, CHE NON VEDEVO I MANETTI COSÌ IN FORMA… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Anche se il titolo potrebbe farvi pensare a un documentario, “U.S.Palmese” dei Manetti bros con Rocco Papaleo, l’inedita Giulia Maenza, Gianfelice Imparato, Max Bruno, Claudia Gerini, mi è sembrato qualcosa di insperato. Finalmente, un film italiano divertente, non presuntuoso, ben scritto, ben costruito, ben recitato, una piccola commedia sul calcio e la provincia che potrebbe essere “L’allenatore nel pallone” di questi anni. Leggera, piacevole, intelligente.
Era dai tempi dei film napoletani, “Ammore e malavita”, che non vedevo i Manetti così in forma. I tre “Diabolik” erano rigorosi, folli nel loro tentativo di ricostruire il mondo e le logiche dei fumetti al cinema, ma non certo così divertenti. Qui tutto miracolosamente funziona. Per salvare la squadra del cuore, la Palmese, il pensionato di Palmi, Don Vincenzo, cioè Rocco Papaleo, al meglio della forma, propone ai concittadini di autotassarsi tutti per poter comprare un vero asso del calcio, tal Etienne Morville, interpretato da Blaise Afonso, ragazzaccio della banlieue francese venuto a Milano, riempito di soldi, e presto uscito di testa.
Al punto da trovare interessante finire nella Palmese per ricostruirsi una verginità dopo tutto quello che ha detto e che ha fatto a Milano. Solo che Palmi non offre le stesse serate che offre Milano alla star viziata del calcio modello Balotelli. Devo dire che i Manetti sono riusciti a mischiare bene la commedia del gruppo di amici del paese, Papaleo, l’ampolloso Imparato, il macellaio Max Bruno, il baffuto Massimo De Lorenzo, la poetessa Claudia Gerini, con il mondo rappettaro del giovane campione, e a filmare in maniera convincente sia il calcio sia le trasmissioni di calcio in tv prendendosi tutto quello che potevano prendere da Sky.
Ovvio che si pensa subito a “L’allenatore nel pallone” e ai pochi altri film sul calcio dei primi anni’ 70 e ’80, ma i Manetti sono bravi nel ricostruire modelli vintage di cinema e di tv. C’è anche una schermaglia sentimentale tra il campione e la figlia di Don Vincenzo, Giulia Maenza. E tutti, ma proprio tutti, parlano un calabrese perfetto. Almeno lo spero. In sala.
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