Cristina Marrone per "www.corriere.it"
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Caitlin Little ha 16 anni e vive nel North Caroline, Stati Uniti. Ogni mattina si sveglia e non ricorda quello che ha fatto il giorno prima. La sua memoria è ferma al 12 ottobre del 2017, quando ha subito un trauma cranico scontrandosi in modo accidentale con un compagno di squadra mentre si allenava nella corsa campestre. Sembrava un colpo da niente, invece da un anno e mezzo la vita di Caitlin è cambiata e non ricorda nulla per più di 12 ore.
La diagnosi
Inizialmente la ragazza fu accompagnata all’ospedale di Greensboro, dove i medici parlarono di commozione cerebrale, spiegando che la sua memoria sarebbe tornata alla normalità in tre settimane.
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Ma non è stato così. In seguito i medici le hanno diagnosticato un’amnesia anterograda: in pratica non ricorda nuove nozioni se non per poche ore e la notte vengono cancellati tutti i ricordi del giorno precedente. Tutto è fermo al giorno dell’incidente.
La difficile giornata senza ricordi
Quando Caitlin si sveglia crede sempre che sia il giorno dopo il suo incidente, il 13 ottobre del 2017. Ogni mattina i familiari le ricordano quale giorno della settimana sia, quali lezioni sta frequentando e la casa è tappezzata di post-it per tentare di aiutare la ragazza a tenere a galla la sua memoria, ricordandole quel che le piace.
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«Mangia questo perché ti è piaciuto», «Metti quel vestito che hai scelto la settimana scorsa», «Non indossare la maglietta di sua sorella altrimenti si arrabbia» e via così. Nella sua giornata a scuola Caitlin chiede sempre in che classe si trova o da quanto tempo conosce un amico. Sulla sua storia Fox8 ha prodotto una web serie «Caitlin Can not remember»
Che cosa è l’amnesia anterograda
Chi soffre di amnesia anterograda in genere ricorda tutto quello che è successo prima dell’evento traumatico, mantiene una memoria a lungo termine ma non è in grado di formare nuovi ricordi. Caitlin, secondo quanto riferito dai medici che l’hanno in cura, avrebbe subito danni non solo all’ippocampo, che immagazzina i ricordi, ma anche al talamo e quindi al circuito di formazione della memoria.
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«È più frequente che chi subisce un trauma cranico possa soffrire di amnesia retrogada (il paziente non ricorda gli eventi avvenuti prima del trauma ) e contemporaneamente di amnesia anterograda (il paziente non riesce a formare nuovi ricordi)» spiega Bruno Colombo, neurologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano. « È molto raro che si verifichino dissociazioni tra le due forme di amnesia. In base a quanto è esteso il danno cerebrale è possibile capire se il problema è definitivo o solo temporaneo. La casistica può essere davvero molto varia e non esistono generalizzazioni.
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Se però oltre all’ippocampo sono danneggiate anche tutte le regioni ippocampali allora il recupero è molto difficile. Questi pazienti con amnesia anterograda sono condannati a vivere un presente continuo e non riescono più a formarsi una storia». Non esiste una cura per questa patologia, ma i neurologi raccomandano una serie di strategie per cercare di tenere in vita la memoria scrivendo diari, appunti ed è cruciale il supporto della famiglia.
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