Paolo Conti per il “Corriere della Sera – ed. Roma”
cristina ghergo
«Ho sempre cercato di restituire l'essenza dell'anima dei personaggi che ritraevo e continuo a ritrarre. Penso di esserci riuscita grazie anche al rapporto di familiarità che nasce dalle chiacchierate prima degli scatti. Gli sguardi degli amici che non ci sono più arrivano vivi: sono persone reali quelle che sono state ritratte nel loro momento, e che oggi ci guardano dalle foto. Io stessa rimettendo a posto il mio archivio per questa mostra mi sono emozionata».
Da domani lo spazio di Casa triplef di Federica Formilli Fendi (il marchio indica le tre F di nome e cognomi) in via delle Mantellate 15/a ospita il suo primo evento. Si tratta di Artisti , retrospettiva dell'opera fotografica di Cristina Ghergo. Una passione ereditata dal padre, il famoso fotografo ritrattista Arturo Ghergo, poi declinata in piena originalità lavorando a lungo nel campo della moda dal 1976, con la collaborazione a testate prestigiose come Vogue, Uomo Vogue, Harper' s Bazaar, L'Officiel.
citto maselli nastassja kinski foto cristina ghergo
La lunga permanenza a New York la introduce nel mondo di Andy Warhol, Divine o Bianca Jagger, solo per fare qualche nome. Ma cuore e radici restano nello studio romano. Ed ecco così in mostra, in Casa triplef, Carmelo Bene mentre si confronta con Majakovskij, Alberto Moravia intento a tracciare un cerchio sulla sabbia con un dito, Roberto Capucci che gioca con le sue creazioni, Sabrina Colle sul divano con Vittorio Sgarbi.
arturo ghergo
Mondi che dialogano perfettamente con lo spazio di Casa triplef, ideato da Federica Formilli Fendi con la co-conduzione artistica di Carlo Alberto D'Emilio. Era stato lo studio di Mario Schifano che nel chiostro piantò tre noccioli di avocado: oggi un albero è rigoglioso con i suoi frutti.
Spiega Cristina Ghergo: «Tutto questo nasce dalla mia frequentazione professionale e dalla mia amicizia personale col mondo Fendi. Prima le sorelle, poi l'esperienza di Fendissime, ora Federica. Io ero già molto impegnata nella cura e nella valorizzazione dell'archivio di mio padre quando Federica mi ha chiesto di allestire una mia mostra. Solo l'idea di mettere le mani anche nel mio archivio mi atterriva. Ma poi la mostra è venuta su quasi da sola e io mi sono trovata a riscoprire lavori che non ricordavo, quindi fotografie che avevo dimenticato».
Anche il titolo della mostra, Artisti , è emerso con semplicità da quel materiale: «Nella vita ho sempre amato raccontare con le immagini pittori, registi, scrittori, musicisti. E anche stilisti, con i loro abiti e le loro top model».
carmelo bene foto cristina ghergo
Una retrospettiva obbliga a uno sguardo quasi dall'alto, col distacco del tempo che è passato. Di solito in questi casi si individua un filo che tiene insieme tutto. Qual è, nel caso di Cristina Ghergo? «Credo sia lo stile. Me ne sono resa conto a posteriori, ovviamente.
Cambiano i tempi, le mode, i personaggi. Ma lo sguardo di chi scatta le fotografie resta sempre lo stesso. Anche quando c'è di mezzo una committenza, come nel mio caso con l'alta moda negli Stati Uniti. Ora penso di poter dire che c'è uno stile che caratterizza le foto degli anni 80 come quelle che, per esempio, ho scattato un anno fa».
irene ghergo foto di bacco (2) Contessa Marella Caracciolo Agnelli con un abito da sera di Federico Forquet , 1946 - foto ghergo
cristina ghergo fotografa moravia irene ghergo roberto capucci foto arturo ghergo irene cristina ghergo roberto capucci 2 sgarbi sabrina colle cristina ghergo giulio carlo argan 1