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    COFANA A PESO D’ORO – I CAPELLI VENGONO VENDUTI A CIFRE FUORI DI TESTA E IMPERVERSANO LE ASTE DELLE CHIOME DEI VIP -  MORGAN LI HA MESSI IN VENDITA A 1 EURO L'UNO, QUELLI DI ELVIS BATTUTI A 115.000 EURO – E OGNI ANNO L'INDIA NE ESPORTA IN OCCIDENTE 2.000 TONNELLATE: I FEDELI VENGONO CONVINTI AL SACRIFICIO DEI CAPELLI IN ONORE DELLE DIVINITÀ SHIVA E VISHNU GRAZIE A UNA CREDENZA…


     
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    Jessica d' Ercole per “la Verità”

     

    morgan morgan

    Vendere i propri capelli all' asta a 1 euro l' uno. È l' ultima trovata di Morgan che, lo scorso 20 gennaio, in un post su Instagram ha annunciato: «Questa è l' ultima notte dei miei 400.000 capelli (alcuni dei quali probabilmente già morti da un pezzo). Domani taglio drastico. Li rivedrete presto su eBay. Un euro cadauno». Ma, rassicura l' ex cantante dei Bluvertigo, «sono in garanzia, se trovi doppie punte puoi chiedere la sostituzione». Una provocazione che però non ha nulla di nuovo. Da tempo i capelli delle celebrità vengono messi all' incanto.

     

    marilyn monroe marilyn monroe

    Quelli di Elvis Presley sono stati comprati a 115.000 euro, quelli di Marilyn Monroe a 40.000 euro, quelli di John Lennon a 31.000. Da ultimo quelli di David Bowie sono stati battuti per 17.000 euro. Ma il collezionismo rappresenta una fatta minima del giro d' affari dei capelli che tra trapianti, parrucche, extension, cosmetici e coloranti fanno girare miliardi di euro. Basti pensare che solo per tingersi i capelli gli italiani nel 2017 hanno speso ne hanno spesi 211,7 milioni.

     

    john lennon john lennon

    Nell' antica Roma le donne si schiarivano i capelli con sterco di piccione. Nella Venezia rinascimentale si usava urina di cavallo. Contro i capelli bianchi Plinio suggeriva: «Dopo aver lavato la testa, rimanendo all' ombra, spalmare sul capo un uovo di corvo».

     

    Trecce ed extensionSecondo Philip Sharp, manager della Great Lenghts, una delle aziende di parrucche ed extension più famose al mondo, i capelli sono diventati un bene di consumo prezioso al pari dell' oro, dei diamanti e del petrolio. L' India esporta circa 2.000 tonnellate di capelli all' anno.

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    Considerando che per una tonnellata servono circa 3.000 teste, ogni anno 6 milioni di indiane e di indiani si privano delle loro chiome per rivenderle in occidente.

     

    A convincerli, il cosiddetto sacrificio dei capelli. Un rito in cui esperti barbieri radono i fedeli in onore delle divinità Shiva e Vishnu. Credenza vuole che il taglio dei capelli porti via con sé anche i problemi e le difficoltà della vita. I capelli poi vengono venduti per alimentare le casse dei templi.

     

    Il fatturato è stimato attorno ai 250 milioni di dollari l' anno. Anche la Cina è tra i Paesi che esportano più capelli da donatori vivi. Nelle zone rurali molte donne, ignare del valore delle loro chiome, si tagliano lunghe trecce per 3 dollari l' una.

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    Per contrastare lo sfruttamento la Remi New York, azienda fondata da Dan Choi, acquista i capelli direttamente dalle donne vietnamite, pagando loro l' equivalente di uno stipendio di quattro mesi. Negli Stati Uniti insegnano alle donne in difficoltà a creare extension per «aiutarle a mettere il cibo sul tavolo, i vestiti ai loro figli e un tetto sopra le loro teste».

     

    «Una donna che si taglia i capelli è in procinto di cambiare la sua vita» (la stilista Coco Chanel).

    «I capelli hanno un costo che varia da 100 euro a 6.000 euro al chilo. Più sono lunghi più sono contesi, chiari o bianchi sono i più ricercati poiché rari rispetto a quelli scuri.

     

    Anche la provenienza fa la differenza: quelli orientali costano meno visto che sono più reperibili, ben comprati quelli dell' Est Europa, i meno rovinati tra gli europei.

    Un chilo di capelli chiari, lisci e lunghi 50 centimetri vengono pagati fino a 2.000 euro» (Roberto Paglialunga, parruccaio romano).

     

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    Solo in Inghilterra ogni anno vengono venduti capelli veri per 48 milioni di sterline: non vanno a finire solo nelle parrucche, ma anche nelle extension.

    Nell' Ottocento i capelli erano usati anche come merce di scambio. Racconta Emma Tarlo sul magazine dello Smithsonian di Washington, che nei primi decenni del secolo scorso più di 15.000 migranti hanno venduto i propri capelli per pochi dollari allo sbarco a Ellis Island, New York.

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    Nello stesso periodo, in Francia si organizzavano vere e proprie aste pubbliche per vendere i capelli al miglior offerente. Era d' uso comune battere all' asta anche quelli delle detenute, che venivano rasate al loro ingresso in prigione per ragioni igieniche. Ancora oggi molti dei capelli sul mercato provengono anche dai penitenziari.

     

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    «Ho l' intero braccio H di un carcere di Mosca sulla testa» (Victoria Beckham, che nel 2003 si allungò i capelli con delle extension che venivano dalla Russia)In media un essere umano ha circa 110.000 capelli ma la quantità di capelli cambia a seconda della tipologia. Per esempio, una persona bruna ne ha 100.000, una bionda 140.000 e una rossa 90.000.

     

    Gli uomini ne hanno un po' di meno ma generalmente sono più spessi. I designer Alexander Groves e Azusa Murakami con i capelli hanno fatto cofanetti, bracciali, e diversi oggetti di uso comune, tra i quali persino un pettine.

     

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    simbolo di virilitàSin dalla notte dei tempi i capelli sono simbolo di seduzione per le donne, di virilità per gli uomini. Scrive lo storico Jules Michelet in Origine du droit francais cherchées dans les symboles et formules du droit universel: «Insieme con i suoi capelli Sansone perde anche la sua forza ma, non appena quelli gli ricrescono, è in grado di distruggere un tempio.

     

    Era un uso dei re franchi di non tagliar mai la chioma e lasciarla intatta così com' era nell' infanzia []. Presso le tribù germaniche gli uomini liberi non portavano nessun altro segno esteriore della loro condizione privilegiata, all' infuori dei lunghi capelli».

     

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    La chioma è una delle parti più resistenti del nostro corpo. Ogni capello può reggere fino a 100 grammi prima di rompersi, il che significa che un' intera capigliatura può sostenere 10 tonnellate. Inoltre sono molto elastici: ogni capello bagnato si può allungare anche del 30%. Il capello vive circa 5 anni. Quando muore cade, per questo ogni giorno si perdono dai 40 ai 120 capelli ma ognuno può ricrescere fino a 20 volte.

    Ogni mese i capelli si allungano di circa 1,2 centimetri e non si decompongono neanche da morti.

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    I greci credevano che uno dei compiti di Persefone, regina del regno dei morti, fosse quello di strappare il capello che legava ciascun uomo alla vita.

    Alcune fobie: chi soffre di tricofobia teme i peli d' animale o i capelli altrui, chi ha la caetofobia tende a mantenersi alla larga dalle persone con capigliature abbondanti, i falacrofobici hanno il terrore della calvizie.

     

    Chi è affetto da tricotillomania, un disturbo ossessivo compulsivo che colpisce il 2% della popolazione, si stacca i capelli uno a uno, fino a creare, spesso senza rendersene conto, chiazze completamente glabre sul cuoio capelluto. Pippo Baudo sul finire degli anni Novanta si fece trapiantare per 10 milioni di lire 4.000 capelli «Ma erano miei. Li hanno presi di lato e li hanno messi sopra».

     

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    «Perché i capelli rinascano, radi il capo, ungilo per otto giorni con miele, ma prima pungilo accuratamente con un ago» (dal Regimen Sanitatis Salernitanum, un trattato della Scuola medica salernitana del XII-XII secolo).

     

    il barbiere centenarioIl barbiere più anziano del mondo è napoletano. Si chiama Anthony Mancinelli, classe 1911, da 100 anni vive a New York e lavora dalle 12 alle 20. Stando al New York Times: «Può fare più tagli di un ventenne, ha ancora tutti i denti, mangia spaghetti, non beve e non fuma: "Lavorare mi aiuta a non pensare ai giorni che passano"».

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    La cinese Xie Qiuping è la donna che dal 2004 detiene il record dei capelli più lunghi al mondo.

    Se li fa crescere dal 1973 e all' ultima misurazione superavano i 5,6 metri.

     

    Con i suoi rasta di 5 metri, la statunitense di Atlanta Asha Mandela è nel Guinness dei primati dal 2008 ma una misurazione non ufficiale ha scoperto che uno dei filoni è lungo addirittura più di 16 metri. I suoi capelli pesano 19 chili. Tra gli uomini il primato spetta al sessantenne indiano Savjibhai Rathwa che, con la sua chioma rasta, raggiunge i 19,8 metri: racconta che quando aveva 12 anni una divinità gli disse di non tagliarsi più i capelli.

     

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    In Italia i più lunghi sono quelli di Dorina Menardo Miele, un' ex infermiera varesina. Stirati raggiungono i 2,5 metri: «Li lavo usando un flacone intero di shampoo alla volta. Devo metterli in una vasca da bagno e due persone mi aiutano a pettinarli. Per farli asciugare, in inverno, servono due giorni».

     

    Se si allineassero uno dietro l' altro i capelli cresciuti durante la vita sulla testa di una persona si avrebbe un filo lungo circa 1.100 chilometri. Fino a poco tempo fa, in Corea del Nord, i capelli lunghi erano vietati: «Sono una decadenza capitalistica.

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    Possono privare il cervello di una parte di energia». Il regime consigliava di tagliarli due volte al mese. La lunghezza non doveva superare i 5 centimetri sulla sommità e doveva essere tra 1 e 5 centimetri sui i lati. «Una leggera trama cui agganciare i propri pensieri spirituali, quasi un filtro di separazione del materiale e dell' istintivo da quello che è spirito e anima» (i capelli secondo il filosofo Friedrich Nietzsche).

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