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    COM’È MORTA SERENA FASAN? – LA PROCURA DI TREVISO HA APERTO UN FASCICOLO PER OMICIDIO VOLONTARIO PER LA MORTE DELLA FARMACISTA, TROVATA SENZA VITA MERCOLEDÌ SERA A CASTELFRANCO VENETO – LA MADRE DELLA DONNA: “SERENA È MORTA PER UNA DISGRAZIA, UNA CRISI EPILETTICA. MIO MARITO NE È CERTO E LUI È UN BIOLOGO CHE HA LAVORATO PER QUARANT’ANNI IN RADIOLOGIA ALL’OSPEDALE DI CASTELFRANCO, DI QUESTE COSE NE CAPISCE” – “IL SUICIDIO DI MIO COGNATO? È UNA TRAGICA COINCIDENZA”


     
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    1 - FARMACISTA MORTA, SI INDAGA PER OMICIDIO

    serena fasan e il compagno serena fasan e il compagno

    Valeria Lipparini per “il Messaggero”

     

    Omicidio volontario. È il fascicolo, al momento senza indagati, aperto per la morte della farmacista Serena Fasan, 37 anni, trovata esanime mercoledì sera dal compagno nell'appartamento di Castelfranco Veneto, dove vivevano con il figlio di due anni. Il medico legale ha riscontrato segni sul collo della donna, che potrebbero essere compatibili con manovre di rianimazione eseguite dal compagno e dai vicini di casa.

     

    Ma potrebbero anche essere riconducibili a un tentativo di soffocamento e una risposta arriverà dall'autopsia. Elemento inquietante è il suicidio dello zio Simone Fasan, 55 anni, che si è ucciso poche ore dopo la morte di Serena. Una duplice tragedia sulle cui eventuali correlazioni stanno indagando i carabinieri, che hanno appurato gli alibi sia dello zio morto suicida, sia del compagno della donna, Matteo Piva, 37 anni, titolare del pub Ai do gatti.

     

    LAURA RACERRO SERENA FASAN LAURA RACERRO SERENA FASAN

    Lo zio, che era un artigiano decoratore, si trovava a casa con la madre, mentre il compagno era impegnato nel lavoro al pub. Per entrambi i carabinieri ne hanno già verificato l'attendibilità. Il medico legale non esclude la pista del malore che potrebbe anche essere collegato a un attacco epilettico. Una malattia di cui aveva sofferto anche la madre di Serena.

     

    2 - CASTELFRANCO, FARMACISTA MORTA. LA MADRE DI SERENA: «PENSO A UNA CRISI EPILETTICA, CRESCEREMO IL SUO BIMBO»

    Andrea Priante per www.corriere.it

     

    «Non credo si sia trattato d’altro che di una tragica fatalità...». Laura Racerro allarga le mani quasi a volere spingere via le ombre più cupe intorno alla morte di sua figlia e del suicidio di suo cognato.

     

    serena fasan trovata morta in casa 3 serena fasan trovata morta in casa 3

    La mamma di Serena Fasan - la farmacista di 37 anni trovata morta nel suo appartamento mercoledì sera - ci viene incontro nel giardino di casa, a poca distanza dalle antiche mura di Castelfranco Veneto. Suo marito Francesco è sul divano, in salotto. «È sconvolto, stiamo aspettando che il medico venga a visitarlo...».

     

    È una famiglia che, all’improvviso, è piombata in un incubo: prima il ritrovamento del corpo della donna riverso sul pavimento; subito dopo la decisione di Simone Fasan, lo zio di Serena, di lanciarsi da un ponte sul torrente Astego, al confine tra Borso e Crespano. E ora la procura che indaga - come atto dovuto - per omicidio. Ipotesi che però la madre non prende neppure in considerazione.

     

    Lei e suo marito che idea vi siete fatti?

    «Non ho letto i giornali ma alcuni amici mi parlano di sospetti che non hanno alcun senso. Finché non faranno l’autopsia non potremo avere la certezza, però... Serena è morta per una disgrazia».

     

    Un malore?

    serena fasan trovata morta in casa 1 serena fasan trovata morta in casa 1

    «Una crisi epilettica. Mio marito ne è certo e lui è un biologo che ha lavorato per quarant’anni in radiologia all’ospedale di Castelfranco, di queste cose ne capisce. È andato sul posto, mi ha detto che nostra figlia aveva i denti serrati e la schiuma che le usciva dalla bocca. Tutto fa pensare che abbia avuto un attacco di quel tipo».

     

    Ma in passato aveva già sofferto di epilessia?

    «No, era una ragazza in buona salute. Però può capitare di avere una crisi epilettica senza alcuna avvisaglia. Anch’io, alcuni anni fa, ho avuto un attacco: ero qui in giardino e fu mio marito a salvarmi riuscendo in qualche modo ad aprirmi la bocca e ad estrarmi la lingua».

     

    Il corpo di sua figlia presentava dei lividi al collo...

    «Se li è fatti da sola. Io e mio marito pensiamo che, quando è entrata in crisi, si sia portata le mani alla gola per fermare la schiuma che le usciva... E intanto si è diretta verso il telefono per chiedere aiuto: il corpo era a pochi passi dal cellulare. Se solo fosse riuscita a chiamare, magari i soccorsi avrebbero avuto il tempo di salvarla. Bastava un metro...».

    serena fasan trovata morta in casa 2 serena fasan trovata morta in casa 2

     

    Matteo, il compagno di Serena, la ricorda come una donna e una mamma straordinaria.

    «Lo era. Mia figlia era altruista, gentile con tutti. E poi era estremamente intelligente: all’università era così brava che, prima ancora di finire gli studi, le offrirono un contratto di lavoro in una farmacia qui vicino. Ci ha dato tanto, per noi genitori era motivo di orgoglio. Ma in fondo lei non è morta, me lo ripeto di continuo: Serena vivrà per sempre nel nostro cuore, anche grazie al nipotino che ci ha lasciato».

     

    Come sta il piccolo?

    «Ha due anni e mezzo, quando la mamma è morta lui stava dormendo. È un bambino fantastico. Faremo in modo di aiutare Matteo: vorremmo crescerlo assieme a lui».

    serena fasan 1 serena fasan 1

     

    Alla tragedia di sua figlia si è sommata quella di suo cognato Simone. Crede non abbia retto alla notizia?

    «Tenderei a escluderlo, anche se Serena voleva molto bene a suo zio. Ma il fratello di mio marito purtroppo soffriva di depressione già da alcuni anni, e recentemente aveva dovuto cambiare le medicine.

     

    La nuova cura non aveva ancora avuto il tempo di agire e quindi da qualche giorno era come assente, non era lucido e dubito potesse aver compreso ciò che era accaduto poche ore prima a sua nipote».

     

    Le due morti così ravvicinate secondo lei sono una coincidenza?

    «È ciò che penso: una tragica coincidenza. Ma a questo punto, comunque sia andata, non cambia il nostro dolore».

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