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    COME HA FATTO PECCO BAGNAIA A USCIRE SENZA NEMMENO UNA FRATTURA DAL CLAMOROSO INCIDENTE DI BARCELLONA? -L'ORTOPEDICO CESARE FALDINI: "TUTTO DIPENDE DALLA CONFORMAZIONE DELLE NOSTRE OSSA. LA STRUTTURA INTERNA RICORDA DEI MICRO-ARCHI; SE LA FORZA D’URTO AGISCE SECONDO L’ORIENTAMENTO DI QUESTI ARCHI VIENE 'SCARICATA' E L’OSSO NON SI ROMPE. MA C'È ANCHE UNA COMPONENTE DI FORTUNA. A VOLTE POSSO CADERE ANDANDO IN MOTORINO A 40 ALL'ORA E FRATTURARMI..." - VIDEO


     
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    Estratto dell'articolo di Silvia Turin per www.corriere.it

     

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    L’attesa è finita: e l’ha fatto nel migliore dei modi. Gli esami medici sullo stato di salute di Francesco Bagnaia — il pilota italiano della Ducati, campione del mondo in carica della MotoGp, che nella gara di domenica 3 settembre a Barcellona è stato vittima di un terribile incidente. — hanno escluso fratture alle gambe. […] Il pilota è stato travolto in pista dalla moto di un inseguitore, Binder, dopo essere caduto. Il mezzo gli è passato sulla gamba a grande velocità. Com’è stato possibile che Bagnaia sia uscito dall’incidente senza fratture alle gambe?

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    QUANDO LE OSSA NON SI ROMPONO

    Abbiamo chiesto a Cesare Faldini, professore ordinario presso l’Università di Bologna e direttore della Prima Clinica Ortopedica all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna,  […] «Certo, è possibile: ed è determinato dalla conformazione delle nostre ossa — spiega lo specialista al Corriere Salute —: la struttura interna delle ossa (il sistema haversiano) ricorda dei micro-archi; se la forza d’urto agisce secondo l’orientamento di questi archi viene «scaricata» e l’osso non si rompe, se impatta in una direzione diversa, l’osso si frattura».

     

    Ossa sopportano carichi pesanti

    «Le ossa sono molto robuste e resistono a carichi potenzialmente maggiori di 15 -20 volte il peso corporeo — aggiunge Faldini —. […] Se la moto, passando sopra il pilota, ha creato un impatto anche molto forte, ma diretto secondo le linee di carico fisiologiche, l’osso può benissimo aver resistito. Ovviamente c’è una grandissima componente di fortuna. A volte posso cadere andando in motorino a 40 all’ora e fratturarmi lo stesso».

     

    La differenza in un corpo allenato

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    Conta la direzione della forza cinetica quindi, ma non solo. Al di là dei materiali usati per le tute dei motociclisti che sono sicuramente studiati per ridurre gli urti, c’è anche una componente personale: «I soggetti allenati come può essere un pilota con l’esercizio rinforzano questi canali delle ossa —precisa Faldini —. La sedentarietà, invece, fa riassorbire i canali

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    […]».

     

    CONSIDERAZIONE FINALE:

    «Non c’è solo l’osso: i tessuti che lo circondano possono essere danneggiati anche molto seriamente dopo un incidente. La frattura non è l’unico termometro della gravità del trauma: ci sono i tendini, i muscoli, i nervi, le arterie, le vene (e anche gli altri organi). Quando il trauma è grave è fondamentale la successiva osservazione in centri specializzati anche per monitorare eventuali complicanze gravi dell’arto infortunato che vanno al di là delle fratture»,

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