Amedeo La Mattina per “la Stampa”
FABIO E MINGO CON MICHELE EMILIANO
Astensione record a Bari (ha votato solo il 44,8% degli elettori), nella città dell’ex sindaco Michele Emiliano, candidato del centrosinistra. Ma Emiliano, secondo le proiezioni, con il 44,7% ha la vittoria in tasca e questo era scontato. Il voto pugliese tuttavia contiene tre sfide che hanno un risvolto nazionale. Una interna al Pd, l’altra in quello che rimane di Forza Italia dopo l’uscita di Raffaele Fitto e la terza, quella di Matteo Salvini che ha provato a sfondare al Sud con la sua nuova Lega Nazionale.
In Puglia però la lista «Noi con Salvini» è ferma al 2,6%. Infine c’è la vera sorpresa che conferma lo stato di salute (ottimo) del Movimento 5 Stelle primo partito nella Regione sopra il Pd. C’è ovviamente un fatto tutto locale con il passaggio di testimone (dopo due mandati) tra Nichi Vendola e Michele Emiliano.
LATORRE PIGLIA A SCHIAFFI MICHELE EMILIANO
Con la vittoria di quest’ultimo la Puglia non cambia segno di coalizione (centrosinistra), ma è il Pd che si impossessa della guida di una Regione importante del Sud, dopo la Calabria negli anni scorso: adesso è il turno della Campania. E anche in Puglia vince un candidato del Pd non renziano.
NASCE L’ANTI-RENZI?
vendola come mao
«Abbiamo vinto 6 a 0 contro il centrodestra che, anche se fosse stato unito, avrebbe quasi 14 punti in meno», dice Emiliano arrivato al suo comitato elettorale. «Siamo certi che la politica italiana potrebbe prendere una direzione diversa se Pd e 5 Stelle trovassero un percorso comune», spiega Emiliano che potrebbe valorizzare una spinta propulsiva che gli consentirà di porsi in prospettiva come l’anti-Renzi nel vuoto di leadership della minoranza Pd. E’ questa la sua ambizione che però cerca di negare spostando giustamente il tiro sulle cose da fare in Puglia.
«Bisogna concentrarsi sui problemi della mia terra», dice lo stesso Emiliano che vorrebbe imbarcare nella sua giunta anche Antonella Laricchia, la candidata 5 Stelle con delega all’ambiente. Comunque rimane sullo sfondo il ruolo nazionale in chiave anti-Renzi di Emiliano che aveva fallito la candidatura alla Europee lo scorso anno (Renzi gli aveva preferito la Picerno) e questo niet il nuovo governatore pugliese se lo era legato al dito. Recentemente ha criticato il provvedimento sulla scuola.
vendola civati fassina
Alcuni insegnanti sul suo profilo Facebook gli avevano scritto che non lo avrebbero votato ma Emiliano aveva risposto «invece dovete votare per me perché io non condivido quella legge». Dunque la sua elezione con percentuali alte gli consente di acquisire un’identità autonoma. «Non devo dire grazie a nessuno, nemmeno a Renzi che qui non si è visto», dice il mastodontico Michele.
REGOLAMENTO DEI CONTI FI
L’altra sfida nell’urna pugliese vede Adriana Poli Bortone candidata di Fi e della Lega («Noi con Salvini) contro Francesco Schittulli, sostenuto da Fitto e i Fratelli d’Italia. Una guerra fratricida che ha segnato la massima tensione tra gli azzurri fino alla scissione di Fitto. L’epicentro di questa frattura è stata la Puglia dove Berlusconi ha nominato coordinatore Luigi Pugliesi con il mandato di ridimensionare Raffaele e riprendersi il partito che qui è sempre stato il feudo elettorale di Fitto. Nel centrodestra la sfida si protebbe risolvere con un terzo posto per Schittulli (18,7%) e un quarto posto per la Poli Bortone al 12,5, sempre secondo le proiezioni.
ANTONELLA LARICCHIA
GRILLINA AL SECONDO POSTO
La candidata grillina Antonella Laricchia, 28 anni, sconosciuta studentessa di architettura, viene data al secondo posto con il 21,3%, confermando che anche in Puglia il voto d’opinione e di protesta si estende.