Alessandro Alviani per “la Stampa”
MERKEL SCHULZ
Terza batosta su tre regionali quest' anno per Martin Schulz, forte spinta in avanti per la cancelliera Angela Merkel verso l' obiettivo di un quarto mandato in autunno. Si chiudono con una debacle storica per la Spd e una vittoria ben più larga delle attese per la Cdu le regionali in Nordreno-Vestfalia, viste come il più importante test per misurare gli umori dell' elettorato tedesco in vista delle politiche del 24 settembre e definite tradizionalmente «piccole elezioni per il Bundestag».
Nel Land più popoloso del Paese (18 milioni di abitanti, oltre 13 milioni di aventi diritto al voto) i socialdemocratici raccolgono circa il 31%, contro il 39,1% di cinque anni fa. Si tratta del peggior risultato del dopoguerra in una regione considerata una roccaforte rossa: la Spd ha governato qui dal 1966 al 2005 e poi dal 2010 a oggi. Neanche mezz' ora dopo i primi exit-poll la governatrice uscente, Hannelore Kraft, si è dimessa da leader regionale dei socialdemocratici e vice-leader nazionale.
MERKEL SCHULZ 2
La Cdu, trainata da un politico non esattamente carismatico come Armin Laschet, riesce nell' impresa di mandare a casa Kraft e il suo governo, laureandosi primo partito con circa il 33,8%, una crescita di 7 punti. Non solo, ma, secondo le proiezioni, potrebbe formare un governo a due coi liberali (dati al 12%), evitando così di andare a guidare una Grande coalizione con la Spd. Un trionfo tanto più sorprendente se si pensa che a marzo la Cdu era data 14 punti dietro i socialdemocratici. Il sorpasso complica di molto la rincorsa di Schulz alla cancelleria.
MERKEL SCHULZ
«Se vince Hannelore Kraft in Nordreno-Vestalia, diventerò cancelliere», aveva detto a inizio aprile il leader della Spd, che arriva proprio da questo Land e qui sarà capolista regionale alle politiche di settembre. E invece Kraft ha sbagliato strategia: aveva chiesto a Schulz di non avanzare nuove proposte a livello nazionale prima del voto di ieri, per non disturbare la propria campagna e poter concentrare il dibattito solo sui temi regionali.
Col risultato che Schulz è di fatto scomparso dal dibattito nazionale - proprio mentre Merkel volava da Trump e Putin e negoziava coi suoi colleghi europei sulla Brexit - ed è stato accusato di non concretizzare abbastanza le sue idee. Un errore che il candidato cancelliere della Spd ieri sera ha promesso di voler correggere, iniziando a lavorare già da stamattina al programma, anche se ha messo le mani avanti: «Sono il presidente della Spd da neanche 100 giorni, non sono un mago».
renzi schulz, hollande and merkel in milana
La Cdu, invece, azzecca tutto. Da un lato funziona la mossa di presentare Merkel come àncora di stabilità in un mondo segnato dalle incertezze. Dall'altro i cristiano-democratici hanno scelto i temi giusti per affondare il governo regionale: istruzione e sicurezza.
Due fronti sui quali il bilancio dell'esecutivo uscente è tutt'altro che brillante: si pensi, sul fronte della sicurezza, alle statistiche secondo cui in nessun altro Land si contano tanti furti nelle case, nonché agli errori degli apparati di sicurezza in relazione alle aggressioni sessuali durante il capodanno di Colonia e al caos su Anis Amri, registrato sotto diverse identità in Nordreno-Vestfalia. Le regionali segnano infine l'ingresso dei populisti della AfD nel 13esimo parlamento regionale su 16 (con circa il 7,5%) e l' uscita dei Pirati dall' ultima assemblea in cui erano.