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    "SE MI PRENDE IL DIAVOLO, FACCIO UNA STRAGE" – È STATO CONDANNATO A 5 MESI ANAELE CHUKWUMA PHILIP, IL 41ENNE NIGERIANO ARRIVATO IN ITALIA PER DIVENTARE SACERDOTE, CHE SPERAVA CON LE MANIERE FORTI DI ESSERE RIAMMESSO ALL’UNIVERSITÀ TEOLOGICA DA DOVE ERA STATO CACCIATO – LE MINACCE DI PERCOSSE E LE CITAZIONI SULL’ARCANGELO MICHELE


     
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    Marco Carta per “il Messaggero”

     

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    Viene in Italia per prendere i voti religiosi e diventare sacerdote. Ma quando viene respinto dalla Pontificia Università Teologica Marianum, ingaggia una vera e propria “guerra santa” contro l’ordine religioso dei servi di Maria che lo avevano bocciato per motivi caratteriali: «Se mi prende il diavolo faccio una strage». Anaele Chukwuma Philip, 41enne nigeriano, sperava con le maniere brusche di riconquistare l’agognato abito talare. Invece si è ritrovato con una condanna a 5 mesi per minaccia, violenza privata e appropriazione indebita.

     

    I FATTI

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     La vicenda ha inizio nel novembre del 2016, quando Chukwuma viene allontanato dall’università per le sue intemperanze. Quell’interruzione del percorso di fede, che gli era costato scelte anche radicali (con i voti di povertà, castità e obbedienza), per il nigeriano diventa un incubo. E dal richiamo divino passa alla rabbia, dalla rabbia alle minacce. Inferocito, prima occupa una stanza del collegio di Sant’Alessio Falconieri, in via XXX Aprile: «Non me ne vado fino a quando non mi riammettete», dice.

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    La prima protesta, ancora non violenta, non porta a nulla. A quel punto Chukwuma passa alle maniere forti. Completare il percorso di studi teologici fino al sacerdozio si trasforma in una battaglia, o meglio in una crociata personale. Secondo la procura, infatti, l’aspirante prete «dopo non essere stato ammesso al rinnovo della professione ai voti temporanei», come si legge nel capo d’imputazione, arriva a «minacciare di percosse Andriotto Pietro e Avallone Claudio (rispettivamente priore provinciale e vice priore dell’ordine religioso dei servi di Santa Maria) se non lo avessero fatto tornare nell’ordine sino alla professione solenne».

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    A fare le spese della rabbia del 41enne è soprattutto Avallone, vittima di intimidazioni telefoniche. Il nigeriano, forse travisando l’esempio dell’arcangelo Michele – l’angelo che nell’Apocalisse di Giovanni conduce la battaglia contro i draghi (ossia il demonio) –, per ottenere il suo obiettivo è anche pronto ad armarsi di spada. E al telefono con il suo superiore è più che esplicito: «Se mi prende il diavolo, uso un ferro e faccio una strage».

     

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    Ma anche la minaccia, condita da citazione dotta, non sortisce alcun effetto. Chukwuma viene denunciato e va a processo per minacce, violenza privata emancata restituzione di un abito talare: ora per il nigeriano, difeso dall’avvocato Lamberto Gazzoli, è arrivata la condanna a 5 mesi. Una punizione terrena di sicuro inferiore a quella divina.

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