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    CONTE, NON TI BUTTARE GIU’ COSI’ - "SONO IL PIU’ ASINO, MERITO DI STARE DIETRO LA LAVAGNA" – IL TECNICO DELL’INTER DOPO IL PARI IN EXTREMIS CON LO SLAVIA PRAGA FA MEA CULPA: "NON HO SAPUTO INCIDERE. SONO MOLTO DELUSO, DOBBIAMO PEDALARE PIÙ FORTE MA NON HO LA BACCHETTA PER CAMBIARE TUTTO E SUBITO. QUESTO NON E' IL NOSTRO CALCIO. DOBBIAMO TORNARE TUTTI A CASA INCA**ATI NERI"


     
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    Vincenzo D’Angelo per la Gazzetta dello Sport

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    Né furore né qualità. L' Inter stecca nel risultato e nell' atteggiamento, con pochissima personalità e tantissimi errori in fase di impostazione. Antonio Conte aveva avvisato l' ambiente alla vigilia e ha avuto ragione: «Lo Slavia è una squadra forte, molto fisica. Ci sarà da soffrire». E l' Inter ha sofferto maledettamente l' intensità del pressing avversario e l' organizzazione di gioco. E anche per questo il tecnico non cerca scuse e va dritto al punto, facendo autocritica.

     

    «Non sono sicuramente soddisfatto della prestazione della squadra - ammette Conte - e per questo sono io il primo responsabile. Significa che non sono stato bravo a incidere, nelle scelte iniziali e magari anche nel preparare con la giusta carica questa sfida. Dobbiamo migliorare tanto, in personalità pure». Duro, come giusto che sia. E diretto come sempre. Perché prima ancora della bravura dell' avversario ieri sera è stata fin troppo lampante l' assenza ingiustificata dell' Inter.

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    La faccia è rimasta scura per tutti i 90' e nel dopogara è anche peggio. Il passo indietro è evidente e questo a Conte non va giù: «Dobbiamo essere tutti molto delusi perché non abbiamo fatto nulla di quello per cui ci alleniamo ormai da due mesi - continua il tecnico -. Questo non è il nostro calcio, questo non è il modo in cui ci prepariamo alle partite. Dobbiamo tornare a casa incazzati neri, nessuno deve sentirsi contento del punto ottenuto alla fine perché io non lo sono e il feeling deve essere unico. Fare un punto o zero per me era uguale, perché è mancata totalmente la prestazione».

     

    E l' essere stati costretti a proporre la palla lunga non faceva proprio parte dei piani di Conte: «Non c' era nessun piano B, nessuna idea di buttare palla in avanti e andare a fare la guerra. Ci alleniamo per fare meglio sotto pressione. Ma non siamo stati bravi e mi devo scusare per questo. Noi ci alleniamo su più situazioni, con l' Udinese siamo stati bravi, stavolta no. Però questi sono step di crescita che fanno parte di un percorso, lo dico anche quando vinciamo. E dobbiamo ricordarci anche da dove siamo partiti. Lukaku?Non parlo dei singoli. Siamo stati tutti sotto il 6, anche io.

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    Anzi, io sono il più asino, da mettere dietro la lavagna».

     

    Poi va sempre analizzata e omaggiata la prestazione dell' avversario: «Lo Slavia ha giocato in maniera europea, aggredendoci e mettendo qualità nelle giocate. Ci ha messo di più in tutto, anche nell' esperienza internazionale e noi non siamo stati bravi a trovare le soluzioni per uscire dalla difficoltà. Questo mi ha deluso». E qui Antonio torna sull' atteggiamento: «Quando dico che non dobbiamo porci limiti è perché i limiti sono alibi. Ma allo stesso tempo sottolineo sempre che c' è da pedalare forte sotto tanti punti di vista. E quando parlo di trascorsi intendo proprio questo: uno non arriva con la bacchetta e cambia tutto dall' oggi al domani». Solo alla fine Conte prova a cercare qualcosa da salvare: «Mi è piaciuto il carattere perché non volevamo perdere e tutti sono usciti con la maglietta sudata. Ma è l' unica cosa da salvare». Il generale Antonio è furioso. Forse un bene in vista derby di sabato: difficile immaginarsi un' altra prova così.

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