• Dagospia

    "IL M5S NON ANDRÀ PIÙ NELLA TV PUBBLICA" - CONTE FURIBONDO PER LE NOMINE RAI: A MANDARLO FUORI GIRI, LA DECISIONE DI SPEDIRE MONICA MAGGIONI ALLA GUIDA DEL TG1: "FUORTES NON LIBERA LA RAI DALLA POLITICA MA HA SCELTO DI ESAUTORARE UNA FORZA POLITICA COME IL M5S: SIAMO ALLA DEGENERAZIONE DEL SISTEMA" - I CINQUESTELLE HANNO PERSO LA DIREZIONE DI GIUSEPPE CARBONI E SI RITROVANO UNA CHE LI DETESTA - TESISSIMI I RAPPORTI TRA L’AD DELEGATO CARLO FUORTES E I CONSIGLIERI D’AMMINISTRAZIONE…


     
    Guarda la fotogallery

    giuseppe conte 3 giuseppe conte 3

    Giovanna Vitale per www.repubblica.it

     

    Hanno rischiato di saltare, le nomine nei Tg Rai. Sin dalle prime ore del mattino si erano rincorse voci di un possibile rinvio del Cda in programma domani per dare via libera al valzer dei direttori. In extremis però la partita si è sbloccata e alla scadenza delle 11,30 i curricula dei prescelti sono stati inviati ai consiglieri di amministrazione. Confermando le indiscrezioni degli ultimi giorni, con una sorpresa.

     

    monica maggioni 2 monica maggioni 2

    L'ex presidente Rai Monica Maggioni andrà a dirigere il Tg1, per la prima volta una donna. Gennaro Sangiuliano resta al Tg2, così come Alessandro Casarin alla testata regionale. Simona Sala lascia il Giornale Radio, alla cui guida viene dirottato Andrea Vianello, per sedere sulla tolda del Tg3 al posto di Mario Orfeo, che prenderà la direzione del genere Approfondimenti giornalistici. Rainews va a Paolo Petrecca, in quota FdI. Antonio Preziosi rimane a RaiParlamento. Allo Sport verrà promossa Alessandra De Stefano. Restano al momento senza incarico l'ex direttore del Tg1 Giuseppe Carboni e il capo di RaiSport Auro Bulbarelli.

    francesca romana ceci andrea vianello foto di bacco francesca romana ceci andrea vianello foto di bacco

     

    Per giorni la politica si è accapigliata intorno alle poltrone più prestigiose dell'informazione pubblica. Aprendo svariate crepe, fra i partiti, ma anche dentro l'azienda. A uscirne sconfitto è soprattutto il leader cinquestelle Giuseppe Conte che, furibondo, annucia che il M5S non andrà più nella tv pubblica: "Fuortes non  libera la Rai dalla politica ma ha scelto di esautorare una forza politica come il M5s: siamo alla degenerazione del sistema e per questo il M5s non farà più sentire la sua voce sui canali del servizio pubblico".

    mario orfeo foto di bacco mario orfeo foto di bacco

     

    Tesissimi i rapporti tra l’amministratore delegato Carlo Fuortes e i consiglieri d’amministrazione, che avevano chiesto un incontro al numero uno di Viale Mazzini per avere lumi sui criteri in base al quale avrebbe proposto i nomi per le direzioni delle testate giornalistiche. Fuortes inizialmente non ha risposto e poi, nel tardo pomeriggio di ieri, li ha convocati per le 9 di stamattina. Un incontro giudicato però “fuori tempo massimo”, dal momento che i curricula dei nominandi avrebbero dovuto essere depositati  un paio d’ore dopo. E così i componenti del board Rai hanno declinato l’invito.

     

    carlo fuortes foto di bacco (1) carlo fuortes foto di bacco (1)

    A far pendere la bilancia su nomine esclusivamente interne è stata anche la dura presa di posizione del sindacato. "Le ricostruzioni di queste ore sulle nomine Rai descrivono un quadro agghiacciante", ha tuonato di buon mattino l'esecutivo Usigrai. "Ormai, in maniera neanche troppo velata, le nomine verrebbero decise direttamente a Palazzo Chigi. L'era dei tecnici non può giustificare strappi che rappresentano precedenti gravissimi e preoccupanti: prima il Cda a totale controllo governativo e ora addirittura le nomine decise a Palazzo Chigi. Se fossero vere queste voci si starebbe trasformando la Rai da radiotv di Servizio Pubblico a radiotv di Stato".

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport