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    “BESTIE DI SCENA” – CORDELLI: ALLO SPETTACOLO DI EMMA DANTE UNA UMANITÀ MESSA A NUDO AVANZA IN PLATEA, 14 ATTORI CHE SI SPOGLIANO COPRENDOSI CON LE MANI SENI E GENITALI. E’ UNA MEMORIA DI BECKETT CONDOTTO ALL' ESTREMO COREOGRAFICO DEI SUOI “ATTI SENZA PAROLE” - VIDEO


     
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    Franco Cordelli per il Corriere della Sera - Roma

     

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    A «Bestie di scena» di Emma Dante, che andrà in scena all' Argentina fino a domenica, non si può obiettare che un eccesso di eloquenza: non tanto per la durata quanto per la drasticità dell' enunciato.

     

    Ma è uno spettacolo notevole, che riassume la poetica dell' autrice. Vi è in scena un' umanità messa a nudo, quattordici attori dapprima vestiti che, a luci accese in sala, corrono come fossero in allenamento. Poi le luci si abbassano, loro avanzano e cominciano a spogliarsi. Si asciugano il sudore, si coprono con le mani seni e genitali. Ma il punto è che non siano stupiti d' essere nudi, questa è la loro condizione. È così che sono, ossia è così che siamo. Ciò che loro accade è ciò che accade a tutti noi. 

     

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    Si passano da bere da una tanica piena d' acqua. Quell' acqua la sputano verso il soffitto. Dalle quinte vengono lanciate noccioline. Scoppiano dei mortaretti. Quei «primati» si muovono come cercassero riparo verso il vicino. Tutti convergono verso un centro ipotetico a fare gruppo e poi però a procedere ciascuno per sé, ancora in fuga, colto da ira o da spavento. Qualcuno si ritrova una spada nelle mani, la brandisce, con essa punzecchia il vicino che a mani nude gliela strappa.

     

    Ed ecco palle per giocare; ecco di nuovo l' acqua; ecco «Only you»; ecco che dall' alto scendono scope per asciugare il pavimento.

     

    Emma Dante Bestie di scena Emma Dante Bestie di scena

    E tutti vanno, tutti ballano, tutti avanzano verso il proscenio, allineati come all' inizio. Piovevano stracci da ogni dove. «Bestie di scena» è una memoria di Samuel Beckett, Beckett condotto all' estremo coreografico dei suoi «atti senza parole».

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