Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
«Andare nelle seconde case in regione sarà possibile sempre durante l' intero periodo delle feste», quindi da domani, 21 dicembre, al 6 gennaio. La nota diffusa alle 9 di ieri da Palazzo Chigi conferma l' interpretazione del decreto. Ma la necessità del chiarimento fa ben comprendere quanti dubbi e incertezze ci siano ancora sull' applicazione del provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri per introdurre nuove regole e divieti per il periodo delle festività. La scelta di fondo è alternare dal 24 dicembre al 6 gennaio giorni rossi e arancioni, sia pure con diverse deroghe. Norme che si aggiungono a quelle già in vigore con il Dpcm e il decreto 158 del 4 dicembre.
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Rimangono il coprifuoco alle 22, l' obbligo di portare la mascherina all' aperto e al chiuso, il divieto di assembramento. Chi si sposta dalla regione o dal proprio comune in qualsiasi giorno può sempre fare ritorno alla propria abitazione, residenza o domicilio.
Sono rossi il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020; il 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021. Sono invece arancioni il 28, 29, 30 dicembre 2020 e il 4 gennaio 2021. Il 21, 22 e 23 dicembre sono gialli, ma con il divieto di spostamento tra le regioni, anche se si trovano in fascia gialla.
Il divieto di uscire dalla propria regione vale per tutto il periodo, quindi dal 21 dicembre al 6 gennaio 2021. Chi si trova fuori dalla propria regione può sempre far ritorno nella propria abitazione, domicilio o residenza. Sono vietati gli spostamenti all' interno del proprio comune. Si può uscire con l' autocertificazione per «comprovate esigenze», che sono motivi di lavoro, di salute e di urgenza. Tra le urgenze c' è anche l' assistenza a una persona non autosufficiente e la partecipazione a un funerale.
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Si può uscire per andare nei negozi aperti: alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, ma anche altri esercizi commerciali a esclusione dei negozi di abbigliamento, calzature e gioielli. Si può andare dal parrucchiere, mentre i centri estetici sono chiusi. Si possono fare attività motoria e sportiva individuale all' aperto. Si può comprare cibo da asporto fino alle 22 - ma non consumarlo vicino al locale - e ordinare cibo per la consegna a domicilio.
Si può circolare liberamente dalle 5 alle 22. Quindi anche fare attività motoria e attività sportiva all' aperto.
È permesso poi uscire dal proprio comune soltanto con l' autocertificazione per «comprovate esigenze». Vale a dire: motivi di lavoro, di salute e di urgenza.
Si può uscire dai piccoli comuni - quelli fino a cinquemila abitanti - in un raggio di 30 chilometri senza però poter andare nei capoluoghi di provincia. È concesso inoltre comprare cibo da asporto fino alle 22 - ma non consumarlo nelle adiacenze del locale - e anche ordinare cibo con consegna direttamente a domicilio.
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Per consentire ai cittadini di trascorrere i giorni di festa in compagnia è stata prevista una deroga agli spostamenti anche nei giorni rossi, cioè quando è vietato uscire di casa se non per «comprovate esigenze». Dal 24 dicembre al 6 gennaio, dalle ore 5 alle 22, «è consentita la visita ad amici o parenti a massimo due persone». Ci si può spostare «soltanto una volta nella stessa giornata per andare in abitazioni private che si trovino nella stessa regione».
E dunque anche in un comune diverso da quello di residenza. La deroga prevista per le visite a parenti e amici è prevista anche per spostarsi nelle seconde case. Il decreto del 4 dicembre vieta il trasferimento nelle abitazioni di vacanza, ma con il testo varato venerdì si è deciso di prevedere un allentamento rispetto a quella norma. Rimane il divieto di trasferirsi nelle seconde case fuori dalla regione, mentre si può andare in quelle che si trovano in un altro comune ma nella stessa regione.
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Vale la regola di essere soltanto in due, ma è consentito trasferirsi anche con i minori di 14 anni. Lo spostamento nelle seconde case all' interno della propria regione è permesso da domani al 6 gennaio, mentre il rientro nella propria abitazione è comunque sempre consentito.
Il premier ha specificato che «i controlli nelle case possono avvenire solo se c' è il sospetto di un' attività delittuosa o in flagranza di reato», ma la raccomandazione è di stare in casa con le persone conviventi. Più volte è stato ribadito di «limitare gli incontri nei luoghi chiusi» e seguire la regola imposta nei bar e ristoranti «che prevede un massimo di quattro persone a tavola, se non si tratta di conviventi».
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Per questo sono previsti controlli, anche successivi, rispetto allo spostamento delle persone da un luogo all' altro.
Sono sempre «vietate le feste nei locali pubblici e nei luoghi privati». Rimane, anche in tutti i luoghi chiusi, il «divieto di assembramento».
Chi non rispetta i divieti introdotti può essere multato.
La sanzione prevista va da 400 a 1.000 euro, multa che viene ridotta se si paga entro cinque giorni. Le verifiche delle forze dell' ordine possono essere svolte anche dopo il controllo sul posto. In caso di spostamento considerato fuori norma, le forze dell' ordine possono disporre il rientro al luogo di partenza di chi non ha rispettato le regole. In caso di contestazione della multa, si può fare ricorso al prefetto.