Adriano Seu per gazzetta.it
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Nuovo colpo di scena nel braccio di ferro tra Messi e il Barça. Chi si attendeva un comunicato con cui la Pulce avrebbe informato la propria decisione di restare in Catalogna, di fatto cedendo all’intransigenza del presidente blaugrana, è rimasto deluso. Al contrario, la Pulce sembra andare al contrattacco ribadendo di potersi liberare a costo zero. Messi (rappresentato dal padre, firmatario della lettera) ha infatti ribattuto al comunicato della Liga pubblicato il 30 agosto, ribadendo di non considerare più valida la clausola risolutiva da 700 milioni cui continua ad appellarsi il Barcellona.
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“Non sappiamo quale contratto sia stato analizzato e su quali basi si sostiene che il suddetto preveda una clausola risolutiva applicabile nel caso il giocatore decida di risolvere tale vincolo in maniera unilaterale”, spiega il comunicato al primo punto.
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Per poi proseguire lamentando “un evidente errore da parte della Liga” e appellandosi all’articolo 8.2.3.6 del contratto firmato tra il Barcellona e il giocatore stesso nel 2017. “Tale indennizzo non sarà applicato nel momento in cui la risoluzione del contratto richiesta dal giocatore avvenga al termine della stagione sportiva 2019-2020”. Pertanto, si conclude, “è ovvio che l’indennizzo di 700 milioni previsto al comma 8.2.3.5 di suddetto contratto non è applicabile”.
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LA REPLICA DELLA LIGA
Immediata la reazione della Liga, che alimenta la diatriba con Messi. “La risposta del giocatore conferma l’interpretazione decontestualizzata e lontana dalla realtà di quanto letteralmente espresso nel contratto. Pertanto - chiosa il comunicato della Liga - si ribadisce il contenuto del comunicato del passato 30 agosto”. Ormai, pare evidente, è muro contro muro anche tra la Pulce e la Liga.
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