Marco Fagandini Francesca Forleo per "La Stampa"
Camilla canepa AstraZeneca
Fra i quesiti che domani la procura di Genova porrà agli esperti incaricati di effettuare l'autopsia sul corpo di Camilla Canepa, ci sarà anche quello sui due ormoni che, secondo i primi accertamenti investigativi, la ragazza stava assumendo. Per scoprire se e in quale modo questi possano aver interagito con il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca. E se possano aver giocato un ruolo nella tragedia.
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Canepa, studentessa diciottenne di Sestri Levante, è morta giovedì scorso dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca il 25 maggio. Un decesso avvenuto a causa delle conseguenze di una trombosi del seno cavernoso, diagnosticata dieci giorni dopo.
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Oggi pomeriggio i carabinieri del Nas consegneranno alla procura cartelle cliniche e scheda anamnestica della vaccinazione, in una riunione con i magistrati che si occupano dell'indagine. Domani poi sarà disposta l'autopsia, affidata al medico legale Luca Tajana e all'ematologo Franco Piovella, che lo affiancherà.
Il caso intanto sta smuovendo paure e cautele. Quattro le persone ricoverate negli ultimi due giorni al Galliera di Genova per mal di testa accusati dopo la vaccinazione.
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L'ipotesi "paziente fragile”
Un altro aspetto su cui si sta concentrando l'inchiesta, coordinata dai pm Stefano Puppo e Francesca Rombolà del pool tutela salute guidato dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, è la «piastrinopenia autoimmune familiare» della quale Camilla avrebbe sofferto.
Una carenza di piastrine cronica, inserita dall'ospedale di Lavagna, al quale la giovane si era rivolta due volte dopo alcuni sintomi, nella relazione fornita al policlinico San Martino di Genova, che aveva accolto infine la studentessa.
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La famiglia della giovane, attraverso l’avvocato Angelo Paone, però, esclude che la ragazza soffrisse di malattie. È probabile che fra i primi a essere chiamati a fornire le proprie considerazioni ci sarà il medico di base della ragazza, Pierfrancesco Mazzini.
I pm vogliono infatti capire a fondo la questione della piastrinopenia. Anche perché, se fosse confermata, avrebbe forse potuto essere motivo per inserire Camilla tra i soggetti «fragili». Ovvero gli under 60 da vaccinare con Pfizer o Moderna. Non con AstraZeneca.
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Questo perché le «piastrinopatie autoimmuni primarie croniche» sono comprese nella tabella delle patologie in base alle quali sono stati identificati i pazienti «ultra fragili». E per «fragili», si intendono coloro che, si legge nel piano strategico del ministero della Salute, hanno quelle patologie ma «senza quella connotazione di gravità riportata per la elevata fragilità».
Camilla aveva aderito a un Open Day per AstraZeneca. I soggetti «fragili», invece, dovevano essere segnalati dal medico di base.
L'interazione tra farmaci
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A Camilla sarebbero stati prescritti due farmaci differenti. E, dalla relazione esaminata, la terapia sarebbe stata assunta dalla giovane il 29 maggio, quattro giorni dopo il vaccino.
È andata così? Se sì, qualcuno si è posto il problema di un'eventuale interazione? O la prescrizione era stata fatta prima e l'assunzione è avvenuta senza un consulto? All'ematologo della procura toccherà cercare di far luce su come abbiano interagito ormoni e vaccino.
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L’esperto
E a proposito di questa terapia ormonale, interpellato da Il Secolo XIX, il professor Mauro Costa, ginecologo responsabile della struttura semplice dipartimentale di Medicina della riproduzione dell'ospedale Evangelico internazionale di Genova, spiega, con la premessa di non conoscere il caso specifico: «Progynova e Dufaston sono due farmaci di lunga sperimentazione utilizzati da circa 40 anni come terapia sostitutiva per le donne che non producono ormoni o perché in menopausa o perché in amenorrea (senza ciclo) in età fertile. Ma sono anche utilizzati per la preparazione uterina in caso di impianti di embrioni».
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Costa ricorda che in merito ai rischi di trombosi correlati all'assunzione di terapie contraccettive (assimilabili a quelle assunte da Camilla) i ginecologi italiani dell'Aogoi il 26 maggio scorso hanno dichiarato: «Nessuna associazione medica, società scientifica ed ente di sanità pubblica consiglia la sospensione della contraccezione ormonale nelle donne in concomitanza con la vaccinazione anti Covid 19».