Estratto dell'articolo di Valerio Palmieri per “Chi”
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Non sarà un’avventura. Questo dicono le immagini, che “Chi” vi mostra in esclusiva, di Matteo Berrettini e Melissa Satta a Monte Carlo. Il campione di tennis ha invitato per il weekend l’ex velina nel suo feudo, la città dove vive e dove si allena. I segnali delle loro ottime intenzioni apparivano evidenti già dalla prima uscita pubblica, lo scorso gennaio: erano al Forum di Assago, seduti uno accanto all’altra, a vedere una partita di basket dell’Olimpia Milano. Non si sono nascosti, e questo significa che sono convinti del loro legame, visto che sanno cosa comporta essere una coppia sotto i riflettori.
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La Satta e Berrettini si sono conosciuti tramite amici comuni prima di Natale e, in quel periodo, hanno trascorso la prima vacanza insieme, in gruppo. Melissa ha fatto conoscere subito Matteo alle persone che frequenta, e lo stesso ha fatto Berrettini con lei, tanto che più volte sono usciti in compagnia. Una sera li abbiamo visti persino mentre cantavano al karaoke, a Milano, sui Navigli. Matteo è stato anche l’ospite più atteso alla festa di compleanno di Melissa, che si è svolta oltre una settimana fa in un locale in Brera, a Milano. Fra gli invitati c’era anche Zlatan Ibrahimovic, colonna del Milan, squadra di cui Melissa è tifosissima.
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A Verissimo, da Silvia Toffanin, la Satta ha ostentato prudenza: «Non mi voglio neanche più augurare niente, perché poi le cose crollano. Quello che viene viene». «Ho trovato il mio equilibrio con Maddox (il figlio, ndr), con le mie amiche e il lavoro. Tutto quello che arriverà dovrà portarmi un di più, se un giorno arriverà dovrà essere la ciliegina sulla torta». E ancora: «Vorrei condividere con un’altra persona la mia vita, però non deve essere neanche quel pallino da rincorrere per forza. Se verrà verrà, dovrà essere una cosa molto naturale».
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Il fatto che la Satta sia a Monte Carlo e abbia seguito Berrettini anche durante gli allenamenti suona coma una dichiarazione d’intenti, del tipo “io ci sono”. In questo weekend, che hanno trascorso a casa del tennista, Berrettini si è allenato sabato tutto il giorno, sotto gli occhi di Melissa, e domenica per mezza giornata: poi hanno pranzato al circolo del tennis e sono usciti a fare una passeggiata, durante la quale si sono scambiati baci ed effusioni.
Ma, come dicevamo, l’esposizione mediatica di Berrettini ha attirato anche qualche critica. E non di un commentatore qualsiasi, ma di Nicola Pietrangeli, monumento del tennis italiano. Dovendo fare il punto sulla nuova generazione, che comprende Berrettini, Sinner, e Musetti, Pietrangeli ha elogiato la determinazione “tedesca” di Sinner, il bel gioco di Musetti, mentre di Berrettini ha detto: «Mi sembra che si stia dedicando più alla pubblicità che al tennis. È un bravo ragazzo, ma è un po’ com’era Panatta: fantastico dalla vita in su, ma le gambe...».
Il paragone non è poi così male: Adriano Panatta è stato uno dei più grandi talenti del nostro tennis, ed è uno che non si è fatto mancare nulla, il classico golden boy. Anche lui testimonial perfetto, anche lui amatissimo dalle donne.
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Ma la cosa curiosa è che nel dibattito è intervenuto Nick Kyrgios, il grande ribelle del tennis attuale, che ha replicato a Pietrangeli: «Ma le priorità non sono una scelta personale? Posso assicurarti che Berrettini sta guadagnando molto più di Sinner fuori dal campo».
Succede sempre così quando un tennista perde posizioni nella classifica Atp (Berrettini a gennaio 2022 era il numero 6 al mondo, oggi è il numero 24): si dice che è meno concentrato, che è distratto dalle sirene extratennis. Berrettini ha 26 anni, l’età giusta per fare il salto definitivo nell’olimpo del tennis: è il solo giocatore italiano ad aver disputato la finale del torneo di Wimbledon e la semifinale degli Australian Open, in carriera ha vinto sette titoli in singolare.
E Matteo sa bene che i successi sul campo si costruiscono anche nella vita privata. Trovare la persona giusta, l’equilibrio giusto, è fondamentale. Aiuta a uscire da sé, perché in campo si gioca da soli, ma nella vita si può giocare anche in doppio. E, se la squadra è affiatata, è molto meglio.
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