Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”
concessioni balneari
Una proroga che «si pone in frontale contrasto» con la direttiva Bolkestein e che «va conseguentemente disapplicata da qualunque organo dello Stato». Torna il caos sui balneari. La nuova bocciatura che solleva l’ennesimo caso sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativo stavolta arriva da una sentenza del Consiglio di Stato che respinge l’ulteriore proroga a fine 2024 delle concessioni (e le gare dal 2025) appena decisa dal decreto Milleproroghe approvato il 24 febbraio.
I giudici sono intervenuti nel caso di un ricorso presentato dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato contro il Comune di Manduria, in merito a una sentenza del Tar della Puglia del 2021 sulla proroga di alcune concessioni marittime al 2033 decisa dal Comune.
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Nel bocciarla hanno ribadito come «le concessioni demaniali rappresentano autorizzazioni di servizi ai sensi dell’articolo 12 della direttiva» (europea) e «come tali sottoposte all’obbligo di gara», ricordando che in caso di contrasto tra la normativa nazionale e quella europea «deve darsi precedenza alla seconda, con conseguente necessità che tutte le autorità dello Stato membro disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale».
concessioni balneari
Stop quindi alle norme passate ma anche all’ultima che proroga le concessioni a fine 2024, la stessa su cui anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmando il Milleproroghe ha richiamato governo e Parlamento sottolineando le sue «specifiche e rilevanti perplessità» e chiedendo «indispensabili ulteriori iniziative».[…]
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