Estratto dell’articolo di Virginia Dalla Sala per “Il Fatto Quotidiano”

assorbenti

Basta guardarlo per capire che è una soluzione semplice al punto da chiedersi perché non sia capillare: un contenitore di metallo sulle pareti del bagno delle donne da cui è possibile prendere gratuitamente assorbenti alla bisogna. A Modena, al liceo Sigonio, la dirigente scolastica lo ha pagato con i fondi a disposizione della scuola, installato con entusiasmo dopo aver ricevuto la proposta dal fornitore.  […]

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Gli altri. Ci hanno provato molte altre istituzioni scolastiche, in realtà: ad aprile ad Alessandria, al liceo Galilei, è stato lanciato un progetto pilota analogo; a San Miniato le due sedi della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo Sacchetti hanno avuto a disposizione 2.160 assorbenti biodegradabili donati da due associazioni tramite una raccolta fondi per distribuirli alle studentesse che ne avessero bisogno. A Genova, l’anno scorso si è cercato di dar vita all’iniziativa dal basso, le studentesse hanno installato e nutrito le box spontaneamente.

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[…] Giova ricordare che meno di un anno fa il governo Meloni aveva scelto di riportare le tasse sugli assorbenti (la cosiddetta tampon tax) al 10 per cento dopo che era stata ridotta al 5 per cento. Un altro cortocircuito dell’esecutivo che vuole spingere sulla natalità, ma che pare non comprendere evidentemente il ruolo chiave delle mestruazioni sulla natalità stessa.

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[…] Ed è proprio per questo motivo che sembra un controsenso la posizione presa da Mirko De Carli, dirigente del “Popolo della famiglia” di Mario Adinolfi , che è preoccupato per la “deriva femminista” come spiega in una nota pubblicata dalla Gazzetta di Modena. “È assurdo – dice – spendere danari pubblici per gli assorbenti quando abbiamo scuole con bagni senza carta igienica e con ambienti spesso a rischio sicurezza per i nostri ragazzi, secondo perché se apriamo alla logica degli assorbenti gratis normalizzerò a seguire quella dei preservativi gratis e lì forse qualcun altro si unirà al nostro coro di dissenso.

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A preoccuparmi non è la proposta in sé ma chi la avanza e le ragioni ideologiche che muovono queste iniziative”. Quali possano essere, però, è poco chiaro.

Mirko De Carli

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