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    VEDERE LA REALTÀ IN SCALA - ANCHE L’OPERA LIRICA È UNA FORMA DI REALTÀ VIRTUALE, INVENTATA BEN PRIMA DELLA MASCHERA A 360 GRADI: E ORA ALLA SCALA SI PUÒ ‘VEDERE’ TUTTO IL TEATRO E IL MUSEO ATTRAVERSO I VISORI DELLA SAMSUNG. A PARTE LA MERAVIGLIA TECNOLOGICA, UNA VISITA CHE STUPISCE ANCHE CHI LA FREQUENTA DA ANNI


     
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    Alberto Mattioli per www.lastampa.it

    app del museo teatrale alla scala app del museo teatrale alla scala

     

    A ben pensarci, anche l’opera lirica è una forma di realtà virtuale, e inventata ben prima che ci fosse la VR, quella con la maschera e le cuffie che adesso ti trasportano in una visita a 360 gradi della Scala, dal lampadario al palcoscenico, in compagnia della prima ballerina, Nicoletta Manni. Le postazioni saranno disponibili nel foyer del teatro.

     

    Ma la VR Experience (niente da fare, la tecnologia parla inglese almeno quanto la lirica parla, anzi canta, in italiano) è solo un aspetto, sicuramente il più spettacolare, del progetto d’innovazione digitale del Museo teatrale alla Scala che, con oltre 250 mila visitatori l’anno, l’80% dei quali stranieri, è il secondo più visitato di Milano e forse il più internazionale.

     

    Realizzato in collaborazione con Samsung e con Ett, il progetto è stato presentato ieri da Donatella Brunazzi, direttore operativo del Museo. Prevede intanto una nuova App gratuita per smartphone in sette lingue (italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, russo e giapponese) e sei percorsi tematici sul Museo e non solo: uno infatti è dedicato a «La Scala e Milano», con i «luoghi» scaligeri della città, mentre un altro, «Su e giù per la Scala», è pensato per i bambini.

     

    visori da realta virtuale visori da realta virtuale

    Cambia anche la visita alle collezioni del Museo, un misto di sacre reliquie leggermente feticistiche (la maschera mortuaria di Verdi, la sua bacchetta da direttore, ciocche di capelli dei Padri della patria melodrammatica) e vere opere d’arte, come il ritratto di Paisiello della Vigée-Le Brun. Le vecchie polverose didascalie sono affiancate da sette «totem» multimediali e bilingui (solo italiano e inglese): un clic e compare tutto quel che è necessario sapere sull’oggetto scelto.

    app del museo teatrale alla scala app del museo teatrale alla scala

     

    Il soprascritto ha provato la realtà virtuale. A parte la meraviglia tecnologica, un cinema dove però entri «dentro» lo schermo e le inquadratura girano muovendo la testa, si tratta di una visita che stupisce anche chi la Scala la frequenta più di quanto sarebbe saggio e da più anni di quanto gli piaccia ricordare.

     

    Per esempio, non avevo mai «visto» il locale sopra il lampadario. Manni è incantevole e ti accompagna sulle punte fin dentro le scenografie dell’«Histoire du soldat» di Stravinsky. Il fatto poi che al tuo posto, purtroppo soltanto virtuale, ci sia come porteur della ballerina un suo collega di cui si vedono solo braccia e gambe, ovviamente più tornite di quanto mai saranno le tue, è una botta di autostima. Anche questa, disgraziatamente, solo virtuale.  

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