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    LA FIGLIA DI MASSIMO RANIERI: "NON MI SERVE IL COGNOME DI MIO PADRE. A ME DEI SOLDI NON È MAI FREGATO NIENTE" - CRISTIANA CALONE, RICONOSCIUTA IN TRIBUNALE NEL 1997 (E IN TELEVISIONE DIECI ANNI PIÙ TARDI) RACCONTA COME HA SCOPERTO DI ESSERE LA FIGLIA DEL CANTANTE: "QUANDO SONO NATA NON C’ERA, NON POTEVA MANCARMI QUALCOSA CHE NON HO MAI VISSUTO. VERSO I DIECI ANNI HO CAPITO BENE CHI FOSSE " - "LA PRESENTAZIONE IN DIRETTA TV? È SEMPRE STATO UN UOMO RISERVATO, HA COMPIUTO UN GESTO IMPORTANTE..."


     
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    Estratto dell'articolo di Simona Marchetti per www.corriere.it

     

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    È stata riconosciuta in tribunale nel 1997 e poi in tv dieci anni più tardi, quando Massimo Ranieri (il cui vero nome è Giovanni Calone) decise di parlare pubblicamente della figlia Cristiana Calone, che fino a quel momento era stata un segreto. Nata nel 1970 dalla relazione fra il cantante, all’epoca diciannovenne, e Franca Sebastiani, la Calone ha raccontato la sua storia nel libro «Riconosciuta», dove spiega cosa abbia significato per lei crescere senza un padre, pur sapendo benissimo chi fosse, perché la madre non glielo ha mai nascosto. E adesso ne ha parlato anche con il settimanale «Chi» nel nuovo numero in edicola.

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    «Quando sono nata non c’era, non poteva mancarmi qualcosa che non ho mai vissuto. Non ricordo nulla di quel periodo. Poi quando sono cresciuta avrei desiderato avere anche un papà. Io lo chiamo Gianni, ricordo il nostro primo incontro, la sua vestaglia porpora con i ricami. Poi verso i dieci anni, sentendo mia mamma cantare le sue canzoni e sentendola parlare con la sorella al telefono, ho capito bene chi fosse papà». […]

     

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    anche la Calone è una cantante  […] rivelando inoltre che qualche anno fa scelse di partecipare ad alcune serate con il nome di Cristiana Ranieri, ma che gli avvocati del padre glielo impedirono. «Oggi mi sono riconosciuta come artista, non ho bisogno di usare il nome di mio padre, perché Massimo Ranieri è solo lui, io sono un’altra persona. Adesso il suo cognome ce l’ho nel cuore, non mi serve sul palco».

     

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    La sera in cui Ranieri decise di presentarla in diretta tv è stata indimenticabile per la Calone, che non se l’aspettava. «Evidentemente per lui erano i tempi giusti, per me conta quello che ha fatto. È sempre stato un uomo riservato che, in quell'occasione, ha compiuto un gesto importante, mettendosi in gioco come non aveva mai fatto. Mi ha invitata a vedere il programma senza anticiparmi, che, poi, a un certo punto avrebbe detto: “Vi presento mia figlia”. Ancora oggi non trovo le parole per descrivere quell’emozione. Fino al 2007 ero la figlia di Giovanni Calone solo sulla carta d’identità, poi lo sono diventata a tutti gli effetti». Il timore che Ranieri potesse pensare che lei fosse solo un’opportunista in cerca dei suoi soldi l’ha avuto.

     

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    «Ma a me dei soldi non è mai fregato niente - ha precisato la Calone - non ho fatto certo la vita della figlia di papà. Ho passato momenti duri, ho fatto di tutto, dalla cameriera alla cubista, dalla donna delle pulizie alla segretaria. Non ho mai chiesto niente, non elemosino aiuto, io chiedo solo a Dio e a Papa Giovanni Paolo II». […]

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