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    CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO - L’ICEBERG A68, IL BLOCCO DI GHIACCIO PIÙ GRANDE AL MONDO CON I SUOI 4200 CHILOMETRI QUADRATI, SI STA PER SCHIANTARE CONTRO L’ISOLA DI SOUTH GEORGIA, NELL’ATLANTICO DEL SUD: UN CATACLISMA CHE PROVOCHERÀ MORIA DI PESCI, FOCHE E PINGUINI SENZA PRECEDENTI, CON RIPERCUSSIONI CHE DURERANNO ANCHE 10 ANNI - DA QUANDO SI È STACCATO NEL 2017 NON C’È STATO MODO DI FERMARLO E… - VIDEO


     
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    Irene Soave per il “Corriere della Sera”

     

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    Cronaca di un cataclisma annunciato: così i media di tutto il mondo attendono lo schiantarsi dell' iceberg più grande del mondo, 4.200 km quadrati di superficie, al largo dell' Isola di South Georgia, di poco più grande, nell' Atlantico del Sud. Qui causerà una moria di pesci, foche e pinguini senza precedenti, con ripercussioni che dureranno anche 10 anni.

     

    Eppure non c' è mai stato un modo di fermarne il viaggio da quando, a luglio 2017, A68 (così è stato chiamato il colosso di ghiaccio, poco più piccolo del Molise) si è staccato dalla Piattaforma di Ghiaccio Larsen C, nella zona nordoccidentale del Mare di Weddell.

    Luoghi remotissimi: la terra abitata più vicina è la Terra del Fuoco, 1.000 km a nord della costa antartica da cui si è distaccato A68, 1.500 a ovest dell' isola di South Georgia dove sta per incagliarsi. E anche il ruolo del global warming nel suo distacco non è certo, perché solo da pochi decenni operano satelliti in grado di monitorare le mutazioni dei ghiacci antartici.

     

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    Quando la sua deriva è cominciata, A68 misurava 5.800 chilometri quadrati. La rotta che ha seguito, guidato dalla corrente circumpolare, è la stessa verso nord di tutti gli iceberg che si distaccano dal «sesto continente», l' Antartide, e che gli scienziati chiamano la «iceberg alley»: il «viale degli iceberg». Vanno in senso orario, verso nord, e incrociano il vortice interoceanico di Weddell, nel Mare di Weddell. Lungo la rotta, A68 si è a sua volta rotto in più iceberg: il più grande è A68a, sotto osservazione ora.

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    Ne attende l' incagliarsi una missione di scienziati, la British Antarctic Survey: a bordo di una nave che trasporta sommergibili e robot, la James Cook , arriveranno all' isola South Georgia a gennaio e studieranno l' iceberg da vicino. Tra i fenomeni che la missione vuole monitorare, il cambiamento della salinità dell' acqua e l' impatto dell' iceberg sul fondale.

     

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    L' isola di South Georgia, inospitale per l' uomo, è abitata soprattutto da colonie di foche e due milioni di pinguini, tra cui 450 mila pinguini reali. Dicembre e gennaio sono i mesi della schiusa delle uova: lo scioglimento del ghiaccio, che è di acqua dolce, decimerà le colonie di krill di cui i pinguini si nutrono (e che rigurgitano nei becchi dei piccoli).

     

    E poiché A68a si estende sotto la superficie per «appena» 200 metri di profondità, rischia di incagliarsi molto vicino a riva, svuotando il fondale. Il precedente più recente è del 2004, quando il colossale iceberg A38 si arenò sulle stesse coste: le immagini dall' aereo mostravano migliaia di carcasse di pinguini e foche distese sul ghiaccio.

     

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    Ma non è detto che la storia si ripeta. A due condizioni l' iceberg potrebbe non schiantarsi sull' isola. Se la corrente circumpolare, molto forte, riuscisse a mantenerlo in una sorta di loop in cui giri su se stesso, o resti al largo dell' isola. O se «collassasse»: man mano che si scioglie, la sua capacità di galleggiare potrebbe ridursi e l' iceberg potrebbe disintegrarsi e sprofondare in poche ore. Le prossime settimane lo diranno.

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