DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
C' erano una volta le scuole nelle quali qualche ragazzino più audace (o sconsiderato) degli altri, portava giornaletti porno. E, magari, circolava anche qualche foto osè delle compagne e dei compagni più carini e sfacciati del liceo. Internet e i telefonini - che hanno rivoluzionato il nodo di comunicare, apprendere, viaggiare e molto altro ancora - sono arrivati anche qui, come uno «tsunami». Che in questi giorni ha travolto (ma probabilmente è solo la punta di un iceberg) Canon City, un villaggio di 15 mila anime sperduto tra le campagne del Colorado.
Nel liceo della cittadina si è scoperto che almeno 100 studenti sono coinvolti in quello che è stato definito «un traffico di immagini di nudi minorili»: in gran parte gli stessi alunni che si fotografavano nudi e poi si scambiavano le immagini utilizzando delle applicazioni mascherate in modo innocente, chiamate «valut apps», inaccessibili senza un codice d' accesso. C' era un sistema di «rating» e chi collezionava le immagini più ambite si guadagnava il titolo di «pappone delle foto».
Caso grave per alcuni, ragazzate estese su scala industriale grazie a tecnologie veloci e molto facili da usare, secondo altri. Fatto sta che il problema, che coinvolge buona parte della popolazione scolastica e delle famiglie della cittadina, è serio almeno sul piano educativo. Ma rischia di prendere una brutta piega anche su quello penale: da quando una parte degli archivi di nudi è stato consegnato alla polizia, è partita l' inchiesta del procuratore distrettuale Thom LeDoux che sottolinea di non avere ancora arrestato nessuno e di voler giudicare il caso con ragionevolezza.
Il magistrato, però, fa anche notare che per la legge americana la produzione, la distribuzione e anche solo il possesso di materiale sessualmente esplicito di minorenni è un reato. Anche se sono stati altri minorenni a commetterlo. Lo stabiliscono norme fatte per proteggere i minori da comportamenti predatori di pedofili, risalente a un' epoca in cui procurarsi immagini di nudi era complicato.
Ma oggi il nudo è ovunque in rete tanto che Playboy ha appena deciso di cambiare genere per evitare il fallimento. Nella scuola, che ha ignorato il caso per anni (le prime denunce risalgono al 2012) si susseguono le riunioni tra docenti e centinaia di genitori, mentre la polizia indaga anche per accertare che non siano stati commessi reati più gravi: bullismo, rapporti sessuali forzati, maggiorenni coinvolti.
Oggi l' America puritana, disorientata dalla rivoluzione tecnologica, dal mutamento dei costumi e anche dal cambiamento del rapporto dei suoi figli col sesso, osserva preoccupata e si chiede quante altre Canon City ci sono in giro.
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