DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Estratto dell’articolo di Luigi Bolognini per “La Repubblica”
Entrare in carcere e quattro giorni dopo entrare direttamente al primo posto in hit parade. La realtà romanzesca, ma appunto realissima, di Zaccaria Mouhib, decisamente più noto come Baby Gang, 22enne trapper lecchese, poi trapiantato a Sondrio e infine a Milano.
Lunedì è tornato in prigione per aver violato la detenzione ai domiciliari postando foto sui social. Venerdì, quando sono state pubblicate le classifiche discografiche Fimi/Gfk aggiornate, il suo nuovo lavoro, L’Angelo del Male , era già in vetta, con oltre 32 milioni di streaming, tutte le canzoni tra i primi 100 singoli e collaborazioni clamorose di rapper e trapper italiani: Sfera Ebbasta, Geolier, Marracash, Tedua, Ernia, Rkomi, Gue Pequeno, Rocco Hunt, Emis Killa, Fabri Fibra, Gemitaiz.
Un successo artisticamente ingrandito dall’aver sfrattato dalla cima la diva mondiale del momento, Taylor Swift col suo The tortured poets department . Però Baby Gang se lo sta godendo relativamente questo successo, dopo la decisione della Corte d’appello di Milano.
Ne era uscito a gennaio per andare ai domiciliari col braccialetto elettronico e una serie di prescrizioni tra cui il divieto di scrivere sui social. Una detenzione che nasceva dalle condanne in primo grado a 4 anni e 10 mesi per rapina e a 5 anni e 2 mesi per sparatoria nell’estate 2022.
Paradossalmente ad annunciare la notizia del ritorno in carcere è stato proprio un suo social, il profilo Instagram ufficiale: «Hanno appena arrestato Baby, questa volta l’accusa è di aver violato i domiciliari postando sui social. Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti i contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che hanno ordinato il suo arresto.
L'ANGELO DEL MALE DI BABY GANG
È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare che si tratti di una scelta precisa, di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità». La risposta del pubblico sembra dire il contrario, anzi la decisione dei magistrati potrebbe rivelarsi una (non gradita) pubblicità.
Ad aprile Baby Gang aveva parlato ai giudici: «Sono cambiato, non ho mai sgarrato una prescrizione, ho fatto volontariato e non ho sbagliato nulla, solo le persone che ho frequentato in passato. Pesa il mio nome, la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile». […]
Ma la giudice Maria Gaetana Rispoli aveva risposto: «Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo, lei ha una grandissima responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi. Lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, lei è riuscito a fare di tutto, trovi un modo».
Certo Baby Gang non ci era andato leggero, in questi post, «pubblicando — scrivono i magistrati fotografie su Instagram, ove viene ritratto mentre impugna una pistola che punta verso l’obiettivo, ostentando il braccialetto elettronico». […]
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