IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO…
Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Manco fosse stato d’oro zecchino tempestato di diamanti, avrebbe fatto prima a compraselo quel Pocket Coffee del valore di un euro e 59 centesimi esposto su uno scaffale di un supermercato di Sondrio il 18 dicembre scorso: il cioccolatino più caro del mondo, visto che adesso gli è venuto a costare ben 7.527 euro di pena pecuniaria.
Perché? Essendo improbabile accreditare dietro il furto uno stato di bisogno e assoluta necessità come nel recente caso di un senzatetto alla ribalta delle cronache qualche settimana fa in Cassazione, l’indagato di 33 anni si è visto contestare il reato di furto, appesantito dall’aggravante di «aver commesso il fatto su cosa esposta alla pubblica fede», per aver «compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a impossessarsi, a scopo di profitto, di una confezione di Pocket Coffee del valore di 1,59 euro che sottraeva dagli scaffali del supermercato».
A questo punto parte il sali e scendi della calcolatrice giudiziaria. La pena base è di 4 mesi di carcere piu 216 euro di multa; ma c’è l’aumento per l’aggravante contestata, e per il fatto che l’indagato ha già una recidiva per un altro reato contro il patrimonio; su entrambe queste aggravanti prevale però l’attenuante del «danno di speciale tenuità nei reati contro il patrimonio», che porta la pena a tre mesi e 162 euro di multa; l’abbassa ancora di un terzo la concessione delle attenuanti generiche, due mesi e 108 euro di multa; poi il pm, nell’emettere richiesta di decreto penale di condanna, può ridurre sino a metà del minimo della pena edittale per il reato in contestazione, e qui lo fa in misura che fa scendere la pena a 30 giorni di reclusione e 59 euro di multa.
Che a questo punto, in base all’ultima tabella di aggiornamento della legge 689 del 1981, come pena detentiva può essere convertita in pena pecuniaria al «prezzo» di 250 euro per giorno di detenzione. Ecco così che il cioccolatino rubato viene a costare 7.500 euro di pena detentiva convertita in pecuniaria, più 59 euro di multa.
Ora è immaginabile che, chi aveva difficoltà o non volontà di spendere 1,59 euro per il cioccolatino, ben maggiori potrebbe averne nel dover sborsare 7.559 euro per sanare (senza andare in cella) la pendenza penale di quel cioccolatino. Ma la scelta sta adesso solo al goloso interessato: che può o pagare o proporre entro 15 giorni opposizione al decreto penale di condanna e andare a processo.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI -…
DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA…
DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL…
FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA…