DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Paola De Carolis per www.corriere.it
Un boicottaggio di protesta che ha coinvolto più di 40 atenei del Regno Unito: se nei night sta prendendo l’avvento il nuovo e inquietante fenomeno del needle-spiking, ovvero la somministrazione di sonniferi ed altre sostanze per iniezione a vittime ignare, le giovani del paese hanno risposto con un movimento che sta trovando sempre più adesioni su scala nazionale.
Uno sciopero serale: un giorno a settimana si sta a casa per ricordare che le donne hanno diritto di uscire senza temere per la propria incolumità.
Partita da Edimburgo, l’iniziativa è arrivata a Durham, Exeter, Cambridge, Oxford, Hull, Newscastle e tante altre cittadine a dimostrazione che le popolazione femminile – e non solo – è stanca del senso di insicurezza che si respira sulle strade e nei locali del paese.
Sulla scia degli omicidi a Londra di Sarah Everard, la 33 enne rapita, stuprata e uccisa da un agente di polizia lo sorso marzo, e di Sabina Nessa, l’insegnante di 28 anni freddata a pochi metri da casa sua, i casi di needle- spiking, per giunta non pochi o isolati, hanno innescato una mobilitazione immediata. Tra Manchester, Nottingham e Birmingham sono circa 40 le denunce giunte alle forze di polizia.
A Nottingham sono stati arrestati due uomini di 18 e 19 anni, mentre le testimonianze di ragazze uscite la sera per poi risvegliarsi doloranti e con vuoti di memoria in ospedale o a casa evidenziano realtà angoscianti.
Come quella di Zara Owen, 19 anni, che la mattina dopo ha scoperto di avere sulla gamba una puntura minuscola e dolorosissima evidentemente creata da un ago. «Non ricordo nulla», ha precisato, sottolineando che questo è uno degli aspetti più sconvolgenti del suo calvario. «Non mi sono accorta di niente e avrebbero potuto farmi qualsiasi cosa».
L’appello presso gli atenei e le scuole del paese è ora quello di uscire in gruppo, così che se una si sente male gli amici possano esserle d’assistenza. Come dopo il caso di Sarah Everard, quando la Metropolitan police diffuse una serie di precauzioni per le donne in giro da sole, la domanda è però perché quest’ennesima dimostrazione della violenza degli uomini debba corrispondere a una maggiore attenzione delle vittime e non a un nuovo atteggiamento da parte dell’altra metà della popolazione.
proteste davanti scotland yard 13
167.000 firme, intanto, sono state raccolte per rendere necessaria la perquisizione di chi entra nei locali notturni, mentre diverse influencer sui social hanno adottato la causa, come Nia Gallagherm, che ai suoi 292.000 follower ha ricordato che qualcuno le «corresse» la bibita in un bar quando aveva 18 anni, aggiungendo una delle cosiddette droghe dello stupro. Riuscì a tornare a casa, non venne aggredita, ma l’esperienza la lasciò traumatizzata e le ci vollero settimane per riprendersi.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…
LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…