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FLASH! – IL DOPPIO GIOCO DI JD VANCE: COME MAI IL VICE DI “KING DONALD” CHE SEMBRAVA SPAZZATO VIA…
TUTTI CASTI, QUANDO SI INVECCHIA - È IN SALA FINO AL 5 MARZO IL DOCUMENTARIO “BECOMING LED ZEPPELIN” CHE RACCONTA LA STORIA DELLA BAND SOLO “ATTRAVERSO LA MUSICA”. PECCATO, AVREBBERO POTUTO REGALARCI UN PO’ DI ANEDDOTI SULLE LORO ORGE, SUL SATANISMO NELLE CANZONI E SULLE DEPRAVAZIONI A CUI CI HANNO ABITUATO - BARBARA COSTA: “NON CI PARLERANNO DEI POLPI INFILATI DENTRO LE GROUPIE COME VIBRATORI, DEL SESSO CON UNO SQUALO E DI CERTI GIOCHETTI FATTI CON LE BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE E I FAGIOLI LESSI. I RAPPORTI CON LE MINORENNI, L’EROINA, L’ALCOL E LE GROUPIE POSSEDUTE NEI BAGNI”
Barbara Costa per Dagospia
robert plant becoming led zeppelin 1
Non c’è limite alle p*rcate: i Led Zeppelin sono tornati vergini! Proprio loro, che hanno fondato il loro successo leggendario su un rock di bellezza immortale impregnato di f*ga, droga e perdizione! Sullo stonarsi più che si può, e più spesso che si può. E se pure il satanismo nei loro testi un po’ ci sta e non all’incontrario, corra al cinema entro il 5 marzo chi voglia scoprire in che modo "Becoming Led Zeppelin" ma solo “attraverso la nostra musica”, e solo fino al secondo album.
“È il nostro docufilm autorizzato”! Ah, ecco. Sicché niente orge, groupie, furori, afrori, tv gettate dalla finestra, sesso drag, e ogni sorta di folle depravazione, e conosciuta e no, e ideata al momento. Annullata qualunque concessione alla lascivia che gli Zep hanno sottoscritto per tutti i 12 anni della loro esistenza.
Oggi che siete vecchi, di “limone” da spremere non ce n’è, e la scala per il paradiso si è fatta corta, ambite a salvarvi l’anima, cari Zep? Diavolo o non diavolo, non si sa mai. Quindi… niente più “voglia di sc*parmi tutta la prima fila”, e niente più cognata “la sorella di mia moglie” gran sc*pata e concubinata, vero, Plant? E niente più “4 polpi vivi”, vero, Page? Con quelle groupie al bagno, nella vasca d’un hotel a Pasadena, tournée USA 1970, e “un polpo le esplorava la f*ca, è come un vibratore a 8 braccia!”. E niente più (vero, falso) sesso con lo squalo?
pamela des barres su jimmy page
A Seattle, Edgewater Inn, chi l’ha fatto, lo ha rivelato Richard Cole, il vostro strafatto road manager, “ci infilai il muso nella f*ghetta di lei, e il pesce era ancora vivo! Vediamo se alla tua pesciolina piace questo pesciolone!”. La verità è che a voi Zep le groupie mai hanno negato alcunché: “L’anima della donna/ fu creata là sotto”.
Le groupie lo volevano, che a turno le rasavate tra le gambe per essere f*ttute “con le bottiglie di champagne”. Le groupie se li litigavano, i posti su e sotto i tavoli, per farvi p*mpini. E le groupie lo imploravano, di essere inzuppate “di fagioli lessi e pancetta!”. Chi tra voi Zep faceva ordinare “6 ragazze da Madame Claude, la più esclusiva maitresse di Parigi” per orge saffiche?
Tu, Jimmy Page, in "Becoming Led Zeppelin" sei il meno credibile. Tu che qui dici ironico che il manager Zep “Peter Grant pareva un mafioso” quando Grant mafioso non lo era se non nei modi, peggio che mafiosi, però modi sui quali tu, Page, glissi. Comodo, eh? E tu, Page, che nelle tournée USA, con una moglie e una figlia, in UK, nei concerti ti facevi annunciare dalla gola profonda della porno star Linda Lovelace, mentre tenevi nascosta chiusa a chiave, negli hotel, un’amante 13enne, Lori, per sc*partela da fuorilegge, con il suo consenso ma fuorilegge, seppure con il permesso della madre di lei, “spero che non le dia fastidio se frequento sua figlia!”.
led zeppelin vanity fair archivio
Tu, Page, che per questa Lori hai mollato Miss Pamela, la regina delle groupie, che ancora frigna che hai sfogato il tuo sadomasochismo più con la groupie Cindarella, che con lei! E il tuo favoleggiato sadismo di cuoio e fruste, legale tra te e le tue babilonie di lolite 18enni… tu Page che erompevi in un altro vizio, lo sputo in bocca, a letto con la top model Bebe Buell!
O così racconta lei, così magari vorrebbe ancora lei, che tu, Jimmy Page, se solo ti si accennano, tali ricordi, pigli di matto, e chiami il tuo avvocato. Quanto lunga ce l’hai, Page, la coda di paglia, tu, che sei stato, che sei (il mio) dio e monumento alla 6 corde, e uno che ha portato sulle sue spalle una parte dell’export britannico, quantomeno secondo il pubblico elogio dell’allora ministro del tesoro inglese Grant.
E la dipendenza da eroina che dal 1975 ha segnato te, Page, e ha mandato a picco i Led? Ma quando ce lo dici che il tuo aspetto da sovrano ancestrale, via via più spettrale, era causato dall’eroina, e dalla tua anoressia spacciata per ferrea alimentazione crudista? In quale documentario tu, Page, e gli altri Zep lo ammetterete, che Bonham era un pericoloso dissociato ultimo stadio, mai curato, e che se oggi facesse lo 0,1 per cento delle sue m*rdate violente e maniache dei 70s, andrebbe in galera, buttata la chiave? Bonham che è morto a casa tua, Page. Inzuppato d’alcol, infarcito di droga. Non credo che ve lo siate dimenticato, il vostro terrore di salire le scale, con Bonham lì dentro, cadavere, ricoperto di vomito.
Ma tutto questo ora per voi Zep non conta, in "Becoming". Ora che non ci passate più, di notte, a quell’incrocio nel Mississippi. “Fai quello che vuoi, sarà tutta la tua legge”. Non è così, non è sempre stato così, Jimmy Page? Senza penale? Nobody’s fault but mine?
(virgolettati presi da "Led Zeppelin Proibiti", Blues Brothers ed.).
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