overtourism in montagna

ABBIAMO TRASFORMATO IL PARADISO IN INFERNO: L’OVERTOURISM STA INGOLFANDO LE MONTAGNE – GIAN ANTONIO STELLA: “IL BOOM DEL TURISMO MONTANO, PREFERITO AL CALDO TORRIDO SOTTO OMBRELLONI SPESSO VUOTI, VEDE RIEMERGERE DUBBI SUGLI ECCESSI DELL’OVERTOURISM CHE PAREVANO FINO A IERI RISERVATI SOLO ALLE RIVIERE MARINE. DICE TUTTO LO SFOGO DEI 78 ALBERGATORI E RISTORATORI CONTRO ‘IL RACCONTO DA CATTURARE COL TELEFONINO E CONDIVIDERE SUI SOCIAL’ DOVUTI SECONDO LORO AL ‘BOLLINO UNESCO. FORSE È GIUNTO IL MOMENTO DI RINUNCIARE AL RICONOSCIMENTO. UNA PROVOCAZIONE? CERTO. PERÒ...”

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Estratto dell’articolo di Gian Antonio Stella per www.corriere.it

 

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«Ci sono luoghi speciali, pochi e piccoli, che sono stati promossi dagli influencer», ha spiegato Reinhold Messner a Hoara Borselli de Il Giornale: «Questi girano coi portatili e i cellulari e fanno le foto a una certa località […] È una forma di propaganda ma è una propaganda che non fa bene a quei luoghi, anzi fa male». Una denuncia nella scia di tante altre lanciate negli anni dal mitico scalatore contro la musica sparata a tutto volume in certi rifugi alpini dove dovrebbe regnare il silenzio o la «montagna troppo facile» alla portata di tutti […]

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Certo è che il boom del turismo montano preferito al caldo torrido di quest’estate sotto ombrelloni spesso vuoti, vede riemergere dubbi sugli eccessi dell’overtourism che parevano fino a ieri riservati solo alle riviere marine. Dice tutto lo sfogo dei 78 albergatori e ristoratori dolomitici guidati da Osvaldo Finazzer (Pordoi) e Stefano Illing (Falzarego) ripreso da Francesco dal Mas sul Corriere delle Alpi contro la «notorietà superficiale, di facciata, legata solo all’immagine da cartolina e come racconto da catturare col telefonino e condividere sui social» dovuti secondo loro al «bollino Unesco».

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Esempio? «Il Lago di Braies: l’essere scenario delle riprese di Un passo dal cielo ha amplificato la notorietà del luogo e i social hanno fatto il resto creando un circuito vizioso: la serie televisiva rende famoso un luogo accessibile, i social amplificano».

 

Risultato? Dolomiti, Costiera Amalfitana o Cinque Terre sono «territori venduti solo come immagine da cartolina condannati a una notorietà mondiale e ora vittime e prigionieri addirittura con le Ztl come si ipotizza per le Dolomiti».

 

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L’opposto di «un’economia turistica di qualità, con servizi di qualità, con un turismo che si ferma nel territorio, che cammini sui sentieri, che conosce l’identità e la cultura dei luoghi». Da qui la sfida: «Le due cose, immagine da cartoline e turismo di qualità, non possono convivere... Forse è giunto il momento di rinunciare al riconoscimento Dolomiti Unesco, che ha fatto un danno incredibile...». Una provocazione? Certo. Però...

 

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