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ROMA GODONA - TRANSESSUALI, ESCORT RUSSE, ROMENE E BRASILIANE, PERSINO UN PAIO DI GIGOLÒ PER SIGNORE: ACCANTO AL VATICANO, TRA IL TRIBUNALE E INFINITI STUDI LEGALI, SI NASCONDONO DECINE DI PICCOLI APPARTAMENTI SEMINTERRATI CON FINESTRE AD ALTEZZA MARCIAPIEDE DOVE SI SCOPA TUTTO IL GIORNO - ECCO DOVE E CHI CI LAVORA

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Lorenzo D'Albergo per ‘la Repubblica - Roma’

 

vaticano

C' è una capitale parallela, seminterrata, nel quartiere Prati. Decine di piccoli appartamenti, spogli sottoscala con finestre ad altezza marciapiede, producono ogni giorno decine di migliaia di euro.

 

Cassa continua, 24 ore su 24. Transessuali, escort russe, romene e brasiliane, persino un paio di gigolò per signore: all' ombra delle mura del Vaticano, nel quadrilatero dei tribunali puntellato da un' infinità di studi legali, la trasgressione è quotidiana. E non ha regole. Affitti in nero, minacce, insulti e bestemmie irripetibili scandiscono la giornata delle professioniste del sesso. Ora, però, sarà la procura a illuminare una delle aree più oscure e insondabili di Roma criminale.

 

Quartiere Prati di Roma

La denuncia A inizio gennaio, infatti, una giovane trans sudamericana ha deciso di uscire dal silenzio. Prima ai carabinieri della stazione Trionfale e poi ai poliziotti del commissariato Borgo, ha trovato il coraggio di svelare il sistema su cui si regge il mercato del sesso nel quartiere più ricco della Città Eterna. Il racconto affidato da Valerie ( la chiameremo così) agli investigatori è dettagliato.

 

Può essere riassunto così: Prati è terreno di caccia per chiunque voglia lucrare su chi, senza carte in regola e quindi senza la possibilità di accedere al normale mercato immobiliare, cerca quattro mura per ricevere clienti.

 

TRANS IN STRADA A ROMA jpeg

Il sistema «Avevo già un annuncio su un sito a pagamento - fa mettere a verbale l' 8 gennaio la 30enne assistita dagli avvocati Luciano Randazzo e Teresa Giarrizzo - quando sono stata contattata da un uomo» . Un pregiudicato, come scoprirà soltanto qualche giorno più tardi. «Mi ha proposto di iscrivermi ad altri due siti » , continua a raccontare Valerie.

 

Cento euro al mese, duecento in totale. La seconda offerta, però, è la più pesante: « Dopo alcuni mesi quella persona ha cominciato a propormi l' affitto di un appartamento riservato dove potevo svolgere la mia professione in tutta serenità». Siamo in viale Vaticano e per un seminterrato di poco più di 30 metri quadrati, di proprietà di un avvocato, la richiesta è decisamente fuori canone: 1.300 euro al mese.

TRANS IN STRADA A ROMA jpeg

 

«Ho accettato, ma dopo neanche due mesi è iniziato l' incubo - racconta ora la transessuale - ci sono case del genere ovunque da queste parti » . Nella mappa disegnata dalla vittima ci sono via della Giuliana, via Candia, via Cunfida e via Santamaura. « Ma ci sono anche tante altre abitazioni, tutte gestite dalla stessa persona».

 

Le minacce Tutto in nero, ci mancherebbe altro. « Già dal secondo mese - riprende il racconto di Valerie davanti agli inquirenti - sono iniziate le minacce, gli insulti al telefono e le bestemmie sparate su WhatsApp. Poi sono arrivate richieste pressanti di denaro. Voleva essere pagato entro il 5 di ogni mese. Ho sempre dato i soldi in tempo. Ma non bastava più. Non soddisfatto, ha cominciato a chiedermi centinaia di euro a ogni incontro con uno dei miei clienti».

 

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A quel punto la sudamericana decide di reagire. Salva le conversazioni sul cellulare, registra le chiamate con il suo aguzzino e mette da parte tutte le ricevute scritte a mano dal pregiudicato per l' appartamento fronte Santa Sede e consegna tutto alle forze dell' ordine. Appena in tempo, perché il tenore delle minacce intanto è diventato insostenibile: «Mi ha chiamato di nuovo e ha iniziato a urlare... "Se non paghi, ti mando uno che conosco io. Ti ammazza, ti spara. Quello non ha pazienza,non verrà da solo". Io non sapevo più cosa fare», conclude la trans.

 

L' indagine Il 15 gennaio la situazione precipita. Sono le due del pomeriggio quando Valerie si trova sola in casa. Oltre la porta ci sono il capo del racket e il suo scagnozzo. Urla e calci. La preda, nel panico, chiama la polizia. Una mossa a sorpresa, inattesa. E l' inizio dello squarcio attraverso il quale ora i pm possono finalmente scoprire cosa stia accadendo nel quartiere Prati. Sotto il loro naso, a due passi da piazzale Clodio.