DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER…
Simona Antonucci per “il Messaggero”
«Quello che penso lo dico in due parole: se una signora vuole essere molestata, viene molestata. Se non vuole, non succede». Rajna Kabaivanska, 83 anni, una delle cantanti liriche più importanti e più affascinanti dei nostri tempi, commenta così la notizia del Washington Post che vede protagonista il direttore d' orchestra Daniele Gatti: due cantanti, Alicia Berneche e Jeanne-Michèle Charbonnet, facendo riferimento a episodi avvenuti negli anni Novanta, lo accusano di abusi.
Il maestro, milanese, 57 anni, direttore della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e consulente della Mahler Chamber Orchestra, nel 1996 a Chicago avrebbe offerto a Berneche una lezione individuale, ma «una volta nel camerino, mi sono trovata mani sul sedere e lingua in gola», racconta il soprano che ha aggiunto, «volevo rendere pubblici i suoi comportamenti, ma sarei stata licenziata». Stesso copione, 4 anni dopo a Bologna, con la Charbonnet.
SORPRESO
«Sono molto sorpreso dalla notizia di un mio coinvolgimento in vicende di questo tipo», ha detto Gatti. «In tutta la mia vita sono sempre stato totalmente estraneo a qualsiasi comportamento che possa essere ricondotto al termine molestia, sia psicologica, sia sessuale», aggiunge, «ogni volta che mi sono avvicinato a una persona, è sempre stato nel pieno convincimento che vi fosse un reciproco interesse. I fatti in questione risalgono a molto tempo fa, ma se dovessi avere offeso qualcuno di questo mi scuso».
«In assenza di pistola alla tempia», aggiunge la diva Rajna, «ogni contatto è frutto di un accordo. E poi basta con questa storia della carriera», aggiunge, «prima bisogna essere brave. Io ho iniziato nel 59, avevo 23 anni ed ero abbastanza carina. Perché nessuno mi ha mai molestata? Ero una santa con l' aureola? Eppure sono stata nei teatri di tutto il mondo. Se non c' è violenza una donna con uno sguardo può spiegare e bloccare tutto.
E la carriera verrà comunque, magari più lenta, ma sicuramente più duratura». Francesca Dotto, primadonna della Traviata, diretta da Sofia Coppola, a settembre in tour in Giappone, racconta: «Non sono mai stata molestata. E per come sono fatta io, lo avrei detto, e subito. Forse, visto che sono sposata, vengo considerata occupata. So di storie, che nascono, come succede ovunque. In uno scambio tra uomo e donna sono molte le sfumature da valutare prima di mettere in croce una persona».
Veronica Simeoni è stata la protagonista dell' opera di Berlioz diretta da Gatti, al Costanzi, lo scorso dicembre: «Non entro nel merito», dice il soprano, «ma, in generale, non capisco: un' accusa dopo 20 anni? Un episodio drammatico ha bisogno di essere elaborato, però così... E perché? A meno che non sia stato un bacio indimenticabile. Scherzi a parte, io sono in prima linea contro la violenza, ma se mi dovesse succedere qualcosa non aspetterei un solo minuto».
L'ultima battuta a Kabaivanska che ricorda: «Nel 60 ero alla Scala per lavoro molto importante. Il direttore d' orchestra, il nome non lo dico, mi invitò a pranzo. Mi venne a prendere in macchina e raggiungemmo una splendida villa sul Lago di Como. Pranzo gradevolissimo e ritorno tranquillo a Milano, subito dopo. Nessuna molestia. Perché».
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