DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Antonio Scuteri per “La Repubblica”
Con Luigi Veronelli, Gianni Brera, Mario Soldati e pochissimi altri grandi del passato, ha creato in Italia un modo nuovo di parlare del cibo e del vino, trasformandoli, da semplici piaceri alimentari, in cultura materiale e racconto di emozioni. Stefano Bonilli, 67 anni, è morto ieri sera, probabilmente per un infarto, dopo essere stato ricoverato sabato scorso per un malore.
Giornalista politico e cronista del Manifesto dal 1971, Bonilli era noto soprattutto per aver creato, nel 1986, il Gambero Rosso. All’inizio un semplice inserto di otto pagine all’interno del quotidiano, poi cresciuto fino a diventare un impero editoriale con la pubblicazione, a partire dal 1990, della Guida dei Ristoranti , di quella dei Vini d’Italia; e poi l’apertura di una Città del Gusto a Roma e la gestione di un canale televisivo dedicato a cibo, vino e ristoranti.
Decisivo il ruolo del Gambero Rosso degli esordi nel far diffondere l’Arci gola, l’associazione che sarebbe poi diventata Slow Food, del quale Bonilli fu uno dei firmatari del documento di fondazione, con Carlo Petrini, Valentino Parlato, Dario Fo, Francesco Guccini, Serbondanza, Sergio Staino e molti altri.
Una passione, quella di Bonilli per il buon mangiare, che nasce da lontano, dalle gite fuori porta della sua Bologna alla ricerca della trattoria dove trovare le migliori tagliatelle, o del produttore al quale “strappare” il miglior prosciutto. In un’Italia del boom, che dopo la fame della guerra scopriva l’abbondanza.
Stefano Bonilli intuì che la tavola non era solo alimentazione o “vizio”, ma anche cultura, racconto, passione. E che dietro ogni prodotto, ogni piatto, ogni ricetta, ci sono persone, territori, storie. E a questo si è sempre dedicato con la curiosità e l’entusiasmo del giovane cronista di un tempo.
Un entusiasmo che ebbe una battuta d’arresto solo in occasione del suo traumatico allontanamento, nel 2008, dal gruppo che aveva fondato, per dissidi editoriali con la nuova proprietà. Un periodo di amarezza superato soprattutto grazie alle sue nuove avventure sulla Rete. Prima con lo sviluppo del suo blog personale, il Papero Giallo che aveva aperto già nel 2004. E poi con la nascita della Gazzetta gastronomica, un magazine online che in poco tempo è diventato una delle voci più autorevoli dell’informazione gastronomica su Internet.
blog il papero giallo di stefano bonilli
Talent scout, fu tra i primi in Europa a puntare sul genio di un giovane Ferran Adria. Ma coltivava anche il gusto della memoria: purtroppo il suo ultimo progetto, al quale lavorava da anni, un libro che raccontasse la storia della cucina italiana del dopoguerra, ora non vedrà più la luce.
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