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Enza Cusmai per il Giornale
Anche i medici invecchiano. E un nuovo e pressante allarme nel mondo della sanità è stato lanciato ieri da diverse organizzazioni e sindacati di categoria.
Secondo le stime della Federazione medici di medicina generale (Fimmg) e del sindacato dei medici dirigenti Anaao tra cinque anni ben 45mila, tra medici di base e quelli ospedalieri, andranno in pensione. Quadro ancora più fosco quello delineato tra dieci anni quando lasceranno studi e corsie 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676.
I numeri sono inquietanti visto che, secondo il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, nei prossimi 5-8 anni, ben 14 milioni di italiani potrebbero rimanere senza medico di famiglia. Per la precisione, l'anno nero delle uscite sarà il 2022 dove si eclisseranno 3.902 camici bianchi e le regioni più colpite saranno Sicilia, Lombardia, Lazio e Campania.
Quanto ai medici del Ssn la situazione non si prospetta migliore. Per il vice segretario nazionale Anaao Carlo Palermo «a breve nelle corsie scarseggeranno soprattutto pediatri, chirurghi, ginecologi e cardiologi visto che l'attuale sistema delle scuole di specializzazione in medicina non garantirà un numero sufficiente di specialisti per il prossimo futuro: oggi i posti nelle scuole di specializzazione sono circa 6.500 l'anno, ma ne sarebbero necessari almeno 8.500». «Di conseguenza - aggiunge il segretario di Anaao-Assomed, Costantino Troise - assisteremo al seguente paradosso: quando riapriranno i concorsi, mancheranno i medici da assumere perché saranno scappati all'estero, mentre per l'Italia si spalancheranno le porte del discount a cielo aperto che è nei Paesi dei Balcani, dove i medici locali aspettano con ansia di trasferirsi in cerca di redditi maggiori».
Di questa carenza del personale medici la mancanza di vocazione non ha nulla a che fare. I giovani sono affascinati, a medicina e ai test di ingresso si propongono a migliaia per conquistare le poche centinaia di posti messi a disposizione dalle università. Ma per formare un medico servono 11 anni di studi. E per i medici del Servizio sanitario nazionale rileva l'Anaao, fare un calcolo di quanti potranno essere i nuovi medici assunti a fronte delle uscite per pensionamento è molto difficile. Spiega Carlo Palermo, «non sappiamo quando saranno banditi i concorsi da parte delle regioni e per quali numeri, e in varie regioni è ancora in atto il blocco del turn-over parziale o totale».
Per i medici di base, invece, le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l'anno e se il numero rimarrà costante, afferma la Fimmg, ad essere rimpiazzati, al 2028, saranno non più di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità. A conti fatti, dunque, secondo i sindacati, le uscite stimate per effetto dei pensionamenti non saranno comunque bilanciate dalle presumibili nuove assunzioni.
Ma il diritto alle cure va garantito ad ogni cittadino e le rivendicazioni della categoria sono numerose: «Devono essere approvati investimenti economici sul numero e sulla qualità della formazione dei medici di medicina generale, sul personale sanitario e amministrativo nei nostri studi, sulle tecnologie - aggiunge Scotti -. A questo punto, invece, la figura e la presenza del medico di medicina generale appare impotente per promuovere il vero cambiamento».
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