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AIUTO! KEIR STARMER SI È "TRUMPIZZATO" – DOPO “THE DONALD”, ANCHE IL PREMIER BRITANNICO DICHIARA GUERRA ALLE UNIVERSITÀ – IL LEADER LABURISTA VUOLE PUNIRE GLI ATENEI CHE “FAVORISCONO RICHIESTE DI ASILO INAPPROPRIATE” – L’ANNO SCORSO CI SONO STATE OLTRE 16MILA STUDENTI CHE HANNO PROLUNGATO LA LORO PERMANENZA SUL SUOLO BRITANNICO, (SFRUTTANDO VITTO E ALLOGGIO A SPESE DEI CONTRIBUENTI) DOPO AVER FATTO RICHIESTA DI ASILO – IL LEADER LABURISTA ANNUNCERÀ PUNIZIONI PER TUTTI GLI ISTITUTI CHE FUNGONO DA “PORTA DI SERVIZIO” PER GLI STRANIERI: UNA MISURA DEL GENERE RISULTEREBBE FATALE PER MOLTE UNIVERSITÀ BRITANNICHE, CHE…
Antonello Guerrera per www.repubblica.it
Non siamo ai livelli dello scontro tra Donald Trump e le università americane, ma ora anche il governo Starmer se la prende con gli atenei britannici che “favoriscono richieste di asilo inappropriate”. Ovvero, reclutando matricole straniere mediante visti temporanei per studenti, che poi però decidono di fare domanda di asilo, per cercare di rimanere per sempre nel Regno Unito.
L’anno scorso ci sono stati 16mila casi di questo genere, con molti di questi “studenti" che hanno poi allungato la loro permanenza sul suolo britannico ben oltre quella del relativo visto, sfruttando vitto e alloggio a spese dei contribuenti.
studenti inglesi all universita
Ora, però, il governo laburista lancia la stretta. E il prossimo mese, anticipa il Times, annuncerà restrizioni e punizioni per tutte quelle università britanniche che fungono da “porta di servizio” di migliaia di giovani richiedenti asilo. Gli atenei saranno severamente puniti qualora almeno il 95% dei loro studenti non frequenti assiduamente i corsi universitari e il 90% di loro non completi gli studi. Le penalità consisteranno in limiti sull’immatricolazione di giovani stranieri o persino, nei casi più gravi, del divieto totale di reclutamento dall’estero.
Una misura del genere risulterebbe fatale per molte università britanniche. Oxford, Cambridge e St Andrews a parte, gran parte degli atenei del Regno sopravvivono proprio grazie agli studenti stranieri, che pagano una retta ben più alta (anche di tre o quattro volte) rispetto a quella base degli autoctoni, che equivale a circa 12mila euro all’anno. Negare loro la possibilità di immatricolare giovani stranieri significherebbe mandarle in bancarotta. […]
Non a caso, l’anno scorso gli studenti stranieri (poco più di 732mila) hanno versato 12,1 miliardi di sterline nelle casse delle università britanniche, ossia circa un quarto del totale dei loro introiti[…]
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