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NEGAZIONISTI E COMPLOTTARI, FATEVENE UNA RAGIONE: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO ESISTE ED È UN PROBLEMA DI TUTTI – GHISLERI: “NEGLI ULTIMI ANNI, SEMPRE PIÙ ITALIANI SI SONO RESI CONTO CHE QUALCOSA STA CAMBIANDO: L'85% DELLA POPOLAZIONE PERCEPISCE UN AUMENTO DELLE TEMPERATURE. LA COMUNITÀ SCIENTIFICA INTERNAZIONALE È AMPIAMENTE CONCORDE NEL DEFINIRE REALE IL RISCALDAMENTO GLOBALE E CAUSATO IN GRAN PARTE DALLE ATTIVITÀ UMANE. LE PROVE SAREBBERO OVUNQUE: ESTATI ROVENTI, PIOGGE TORRENZIALI E SICCITÀ. EPPURE AGIAMO COME SE FOSSE TUTTO NORMALE. NON SI TRATTA DI UN SOLO PROBLEMA AMBIENTALE, SIAMO IN PRESENZA DI UN FENOMENO ECONOMICO, SOCIALE E UMANO…”
Estratto dell’articolo di Alessandra Ghisleri per "la Stampa"
Negli ultimi anni, sempre più italiani si sono resi conto che qualcosa sta cambiando: secondo un recente sondaggio di Only Numbers, l'85% della popolazione percepisce un aumento delle temperature. […] Ma questa percezione ha una base reale? E, soprattutto, da cosa dipende? La scienza risponde con chiarezza: il cambiamento climatico esiste, è misurabile e in accelerazione.
cambiamento climatico - global warming
È vero che il clima della Terra ha sempre attraversato fasi naturali di riscaldamento e raffreddamento, tuttavia l'attuale aumento delle temperature ci appare troppo rapido e intenso per essere spiegato solo da fenomeni naturali. I dati scientifici confermano -in modo inequivocabile- che il clima globale si sta scaldando. Le temperature medie sono aumentate in modo costante negli ultimi decenni, e anche gli eventi estremi come ondate di calore, incendi, alluvioni, stanno diventando sempre più frequenti. […]
L'idea che si tratti solo di allarmismo mediatico non trova conferma nei dati scientifici. Secondo l'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change - UN), il principale organismo internazionale che studia il clima, l'attività umana – in particolare l'uso di combustibili fossili, la deforestazione e l'eccessiva emissione di gas serra – è la causa principale del riscaldamento globale. L'aumento della CO2 nell'atmosfera sta alterando gli equilibri climatici del pianeta, portando conseguenze sempre più evidenti anche in Italia. […] I modelli climatici infatti mostrano che, senza l'influenza umana, non si spiegherebbe l'aumento registrato dagli Anni 50 in poi.
Negli ultimi giorni sono stati molti gli avvisi sul "clima rovente" e sugli eventi atmosferici fuori misura come piogge torrenziali, inondazioni, alluvioni, trombe d'aria. Un italiano su quattro è convinto che siano una casualità legata ad un'evoluzione naturale dei fatti (24,1%), mentre il 68,5% lo associa proprio ad un cambiamento climatico reale che sta accelerando. Sono i più giovani i sostenitori maggiormente convinti di questo passaggio. […]
La sfida ora è riconoscere le responsabilità e agire per limitarne i danni. Sempre un italiano su quattro (24,1%) ritiene che ci sia un certo livello di esagerazione nei toni usati da media e attivisti, mentre il 53,1% è convinto che le denunce mediatiche siano totalmente veritiere. Addirittura il 10,7% sostiene che intorno al fenomeno del clima oggi ci sia una certa minimizzazione.
La comunità scientifica internazionale è ampiamente concorde nel definire reale il riscaldamento globale e causato in gran parte dalle attività umane. Gli allarmi, quindi, non sembrerebbero infondati anche se a volte possono essere comunicati in modo sensazionalistico con affermazioni ricche di iperboli linguistiche.
L'emergenza climatica non sembrerebbe più una previsione per il futuro, ma una realtà che stiamo vivendo. […] Secondo l'Onu, abbiamo meno di un decennio per ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e contenere l'aumento della temperatura entro 1,5°C. Le prove sarebbero ovunque: estati roventi, piogge torrenziali e siccità. Eppure agiamo come se fosse tutto normale. Non si tratta di un solo problema ambientale, siamo in presenza di un fenomeno economico, sociale e umano. La sua portata trasversale richiede risposte che siano altrettanto globali e integrate.
[…] Nel 2025, le temperature estive hanno toccato nuovi record. In risposta, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha firmato un'ordinanza urgente che vieta, dal 2 luglio al 15 settembre, le attività lavorative all'aperto tra le 12,30 e le 16 in cantieri, cave, aziende agricole e florovivaistiche nei giorni di rischio climatico elevato. Sono previste eccezioni per i lavori urgenti o di pubblica utilità, ma solo se vengono applicate rigorose misure di prevenzione. Una misura che ha trovato ampio consenso tra i cittadini: l'80,6% degli intervistati si è dichiarato favorevole, mentre solo il 10,1% si è detto contrario.
Più lenta e burocratica è stata invece la reazione del governo centrale. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha avviato la firma di un protocollo per la protezione dei lavoratori dalle emergenze climatiche, che sarà presto recepito tramite decreto ministeriale. Tra le misure previste: l'estensione della cassa integrazione per condizioni climatiche estreme e altre iniziative a tutela della salute dei lavoratori nei luoghi esposti a rischio.
Nonostante l'importanza del tema, le reazioni politiche si sono concentrate più sull'origine dell'iniziativa che sulla sua efficacia. Il 45,8% degli italiani approva il provvedimento, mentre un cittadino su tre (33,2%) lo critica. Il sostegno è massimo tra gli elettori dei partiti di governo (media oltre il 70,0%), ma scende drasticamente tra quelli dell'opposizione (media circa il 28,0%).
In conclusione, quando si parla di clima, sicurezza e salute sul lavoro, non ci si può limitare a giudicare le iniziative in base all'appartenenza politica di chi le propone. L'emergenza climatica impone risposte concrete, trasversali e condivise. Le soluzioni devono essere valutate per la loro efficacia reale, non per la bandiera che le accompagna. Il clima non fa distinzioni ideologiche, colpisce tutti.
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