proteste degli studenti in serbia

ALTA TENSIONE A BELGRADO, IN SERBIA, DOVE IL MOVIMENTO DEGLI STUDENTI È SCESO IN STRADA CONTRO IL GOVERNO – QUINDICI AGENTI SONO RIMASTI FERITI NEGLI SCONTRI CON I RAGAZZI CHE LI HANNO BERSAGLIATI CON LANCI DI SASSI, BOTTIGLIE, UOVA E SACCHETTI DI SPAZZATURA – GLI STUDENTI, APPOGGIATI DA LARGHE FASCE DELLA POPOLAZIONE E DA PARTE DELL'OPPOSIZIONE, CHIEDONO ELEZIONI ANTICIPATE DOPO LA MORTE DI 16 PERSONE NEL CROLLO DI UNA TETTOIA ALLA STAZIONE DI NOVI SAD CAUSATA, A LORO AVVISO, DA INCURIA E SCARSI CONTROLLI LEGATI ALLA CORRUZIONE DILAGANTE NEL PAESE...

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PROTESTE IN SERBIA, SCONTRI E VIOLENZE A BELGRADO E ALTRE CITTÀ

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(ANSA) - Alta tensione in serata a Belgrado e altre città della Serbia, dove il movimento degli studenti in agitazione ha inscenato in contemporanea nuove, massicce proteste antigovernative, con violenze e incidenti di piazza che hanno causato il ferimento di numerosi poliziotti.

 

Il ministro dell'interno Ivica Dacic, stigmatizzando il comportamento violento e aggressivo dei manifestanti, ha parlato di almeno 15 agenti feriti, alcuni in condizioni serie. Nella capitale Belgrado, a Novi Sad, Cacak, Kraljevo e altre località i dimostranti hanno attaccato le forze di polizia bersangliandole con fitti lanci di sassi, bottiglie, uova, sacchetti di spazzatura e altri oggetti

 

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Gli agenti, ha detto Dacic, sono intervenuti in molti casi a difesa di sedi del partito di governo Sns assediate dai dimostranti, e a difesa delle quali si sono schierati miltanti del partito, aggrediti a loro volta da gruppi di facinorosi. Tentativi di irruzione nelle sedi di partito sono stati respinti dalla polizia intervenuta in assetto antisommosa, con cordoni a separare le opposte fazioni.

 

A Belgrado un corteo di studenti ha raggiunto il Parco Pionirski, difronte al parlamento, dove dallo scorso marzo sono accampati gruppi di studenti contrari al movimento di protesta e che chiedono da tempo di poter tornare nelle facoltà universitarie occupate e riprendere i regolari corsi di studio. In tarda serata è intervenuto il presidente Aleksandar Vucic che, con messaggi sui social, ha lanciato appelli alla calma e a porre fine a violenze gratuite e del tutto ingiustificate contro le forze di polizia.

 

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Già ieri sera vi erano stati scontri e incidenti a Vrbas e Backa Palanka con il ferimento di quattro agenti. La nuova fiammata di proteste antigoverntive e violenze si è registrata dopo un periodo di relativa calma da parte del movimento degli studenti che, appoggiati da larghe fasce della popolazione e da parte dell'opposizione, contestano presidente e governo della Serbia sin dallo scorso novembre, dopo la morte di 16 persone nel crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad causata, a loro avviso, da incuria e scarsi controlli direttamente legati alla corruzione dilagante nel Paese. Per questo dalla scorsa primavera gli studenti chiedono giustizia per le vittime e elezioni anticipate.

 

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BRNABIC, 'VIOLENZE IN SERBIA DIMOSTRAZIONE DI PURO FASCISMO'

(ANSA) - La presidente del parlamento serbo ed ex premier Ana Brnabic ha duramente condannato le violenze e gli attacchi alle forze di polizia registrati in serata nel corso di nuove massicce proteste antigovernative a Belgrado, Novi Sad e altre città del Paese.

 

"Questo è fascismo nella sua accezione originale", ha detto Brnabic in un messaggio su X in cui ha espresso pieno appoggio al presidente Aleksandar Vucic e al governo di Djuro Macut. A suo dire, "la responsabilità degli scontri e dei disordini che mettono in cattiva luce la Serbia non è solo dei terroristi e delle loro falangi di picchiatori.

 

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No, la responsabilità maggiore è di chi li appoggia sui media, di quelli che ogni giorno approfittano dei discorsi di odio contro tutti quelli che non la pensano come loro, di quelli che li sostengono finanziariamente e di quelli che in tutti questi ultimi mesi hanno taciuto - dalla comunità internazionale ai finanziatori delle ong, che si battono per lo 'stato di diritto', agli altri partiti politici che hanno taciuto in maniera ipocrita".

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