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"ALTRO CHE PROCESSO, ALLA GUARDIA GIURATA CHE HA SPARATO E UCCISO UN LADRO IO DAREI UN PREMIO" - DIVERSI CITTADINI CHE ABITANO IN VIA CASSIA, A ROMA, DIFENDONO IL 55ENNE CHE HA FATTO FUOCO CONTRO 4 LADRI DI APPARTAMENTO UCCIDENDO UN 24ENNE RUMENO - "CI HANNO DERUBATO TRE VOLTE IN UNA SETTIMANA. HO DOVUTO DORMIRE NELLA MIA TABACCHERIA" - IL RACCONTO DELLA DONNA CHE SI TROVAVA IN CASA DURANTE IL FURTO: "MI TENEVANO FERMA, VOLEVANO I CODICI DELLA CASSAFORTE"
1. BANDITO UCCISO SULLA CASSIA A ROMA, LA BADANTE IN OSTAGGIO DEI COMPLICI: «MI TENEVANO FERMA, VOLEVANO I CODICI DELLA CASSAFORTE»
Estratto dell’articolo di Giulio De Santis e Rinaldo Frignani per il "Corriere della Sera"
«Volevano sapere il codice di apertura della cassaforte. Ma io nemmeno ero al corrente che ce ne fosse una in casa. Non è nemmeno casa mia». Svitlana Chobotko è sconvolta. I ladri — poi diventati rapinatori — che si erano portati dietro Antonio Ciurciumel avevano puntato l’appartamento al primo piano di via Cassia 1004 convinti che ci abitasse un medico. E probabilmente anche informati sul fatto che da qualche parte ci fosse una cassaforte con soldi e gioielli.
Ma chi li avrebbe messi sulla buona strada lo ha fatto a metà, senza dir loro che in casa, alle 19 di giovedì, c’era invece una badante al momento disoccupata dopo l’ultimo incarico, alla quale il professionista ha messo a disposizione l’immobile perché non sapeva dove andare.
Ora, in attesa che i carabinieri rintraccino il resto della banda di cui faceva parte il 24enne rumeno ucciso dal contractor Antonio Micarelli, Chobotko, 61 anni, di nazionalità ucraina ma da diverso tempo nella Capitale, è l’unica testimone chiave di quanto accaduto l’altro ieri sera.
È rimasta vittima dell’intrusione dei banditi e della loro fuga, dopo essere stata in balìa del commando per diversi minuti e prima dell’intervento dell’ex vigilante. «Ho avuto paura che mi potessero fare del male — è il senso del suo racconto fatto ai primi soccorritori —, perché non avevo niente di quello che cercavano e non conoscevo neanche la combinazione della cassaforte».
Uno choc durante la rapina e anche dopo, quando Ciurciumel è caduto a terra colpito alla testa proprio sotto le finestre della sua abitazione, tanto che a un certo punto durante il sopralluogo dei carabinieri Svitlana si è sentita male ed è stata accompagnata in ambulanza in ospedale dove si è ripresa. [...] «Erano in quattro, molto decisi. Mi hanno immobilizzata, tenuta ferma per le braccia in un angolo della stanza — ha detto ancora la 61enne —, non mi hanno legata».
Colta di sorpresa, impietrita dal terrore, la donna sarebbe stata anche minacciata affinché rimanesse in silenzio e per questo uno dei banditi le avrebbe messo la mano sulla bocca. «Hanno cominciato a guardare dappertutto, cercavano qualcosa, alla fine hanno trovato la cassaforte — ha ricordato —. A quel punto mi hanno detto: “Dacci il codice”, ma io non lo sapevo. Non potevo saperlo. Loro si sono arrabbiati ed è stato allora che ho temuto il peggio».
ladri che svaligiano appartamento
Il tempo passa, il nervosismo dei rapinatori aumenta. «Hanno preso un piccone che si erano portati dietro e hanno cominciato a sferrare colpi contro il muro attorno alla cassaforte, volevano scardinarla dalla parete. I colpi erano molto violenti, facevano tanto rumore. Era impossibile che qualcuno dei vicini non si accorgesse di quello che stava accadendo», ha aggiunto la badante, che potrebbe essere chiamata nelle prossime ore in caserma dai carabinieri per riconoscere dalle foto segnaletiche sia il 24enne deceduto sia i complici tuttora ricercati. [...]
2. VIGILANTE UCCIDE LADRO. “NOI DELLA CASSIA ESASPERATI PER I FURTI. DORMO NEL NEGOZIO”
Estratto dell'articolo di Marco Carta e Luca Monaco per www.repubblica.it
«Guardi qui — e indica le grate che proteggono i pacchetti di sigarette esposti dietro al bancone — nel febbraio 2023 ci hanno derubato tre volte in una settimana, un danno da 100mila euro: ho dovuto dormire 20 giorni con il sacco a pelo in terra per difendere la mia tabaccheria».
Giuseppe, il tabaccaio di via Cassia, ha 75 anni e tanta paura negli occhi. «Il vigilante è indagato? — domanda — se i ladri avessero ucciso lui? Io gli darei un premio». Quando il commerciante da sfogo alla rabbia, i carabinieri stanno ricostruendo con un testimone la dinamica della fuga e degli spari nel cortile del condominio in via Cassia 1004, dove giovedì alle 18.50 Antonio Ciurciumel, romeno, 24 anni, diversi precedenti, è stato raggiunto alla testa da uno dei 10 colpi di pistola esplosi da Antonio Micarelli, 55 anni, un addetto alla vigilanza libero dal servizio e che stava rincasando, quando si è accorto della presenza dei ladri nell’appartamento al primo piano.
Saranno i pm coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, grazie alle indagini dei carabinieri, a stabilire come e perché Micarelli abbia esploso tanti colpi e se qualche reato sia stato commesso (si ipotizza l’omicidio volontario). Intanto però i residenti del boccone di via Cassia stretto tra via di Grottarossa e il Grande raccordo anulare, denunciano le raffiche di furti in casa e testimoniano vicinanza al vigilante indagato.
ladro tenta di entrare in casa
«Se qualcuno decide di avviare una raccolta fondi per sostenerlo nelle spese legali partecipo volentieri», ammette Nicoletta S., un’ impiegata di 57 anni, residente in via Bracciano. «Il 16 dicembre scorso ho avuto un lutto in famiglia — continua — sono uscita di casa alle 18.30: quando sono rientrata, alle 23, ho trovato la visita dei ladri, avevano stordito il cane e portato via tutto l’oro che avevamo in casa. Qui non ci tutela nessuno».
Anche l’amministratore del condominio teatro dell’omicidio denuncia il deficit di sicurezza: «Nelle ultime settimane i furti sono aumentati — ripete Sergio Molinari, che ieri ha consegnato le immagini delle telecamere ai carabinieri — l’orario critico è tra le 19 e le 21. Avevo già allertato tutti i residenti del super-condominio».
ladro tenta di entrare in casa
Sette palazzine al confine con il parco dell’ Insugherata bersagliate dai furti, ultimamente. Annuisce Nicoletta Quinziato, la presidente del comitato di quartiere Cassia-Tomba di Nerone: «Un condomino ha visto il vigilante sparare in aria, si è solo difeso — assicura — per me non va giudicato. Anche a me è capitato di svegliarmi con i ladri in casa e la paura non me la tolgo più di dosso». [...]
È d’accordo anche Luca, che lavora come tassista e giovedì «alle 18.50», stava «uscendo per andare a lavorare: ho sentito gli spari, poi le ambulanze, una brutta scena. Ma il vigilante — riprende — ha fatto solo il suo lavoro». [...]
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