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DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER…
AMMAZZA OH, AMAZON - I LAVORATORI IN SCIOPERO RACCONTANO I "LIVELLI DISUMANI" CHE IMPONE L'ALGORITMO INFERNALE DEL COLOSSO DELL'E-COMMERCE: "IN 7 ORE E MEZZA DOBBIAMO FARE 160 CONSEGNE IN MEDIA, SONO OLTRE 200 PACCHI. VENGONO CALCOLATI TRE MINUTI A TAPPA, È IMPOSSIBILE RISPETTARE I TEMPI. PENSI SOLO AD ANDARE VELOCE E IL RISCHIO DI INCIDENTI STRADALI È ALTO. PER 1.500 EURO QUANDO VA BENE. A FINE GIORNATA NON TI VIENE NEANCHE LA FAME DALLO STRESS..."
Andrea Bucci Filippo Femia per "La Stampa"
Quando i primi furgoni carichi di pacchi sfilano fuori dai cancelli, costeggiando le bandiere dei sindacati, il picchetto di trecento lavoratori non fa una piega. Nessun urlo, nemmeno uno sguardo torvo. Nulla. «Cosa dovremmo dire? Quei corrieri hanno il cappio al collo. Sperano in un contratto a tempo indeterminato che probabilmente non vedranno mai», commenta Riccardo, 29 anni, corriere da cinque.
Come molti colleghi chiede di usare un nome di fantasia: «Se perdo questo lavoro finisco in mezzo a una strada». È dipendente di una compagnia di logistica e non ha avuto dubbi nel partecipare al primo storico sciopero di Amazon.
«A me questo lavoro piace, ma abbiamo raggiunto livelli disumani: a volte a fine giornata non ho neppure voglia di mangiare per lo stress», racconta. «Se potessero, legalizzerebbero la schiavitù», commenta un giovane lavoratore, le vignette di un fumetto sulla mascherina, con un sorriso amaro.
Davanti ai cancelli del sito Amazon di Brandizzo, quindici chilometri da Torino, non ci sono megafoni né striscioni. Qui lavorano più di 500 persone, di cui 400 corrieri. «Siamo schiavi di un algoritmo che impone ritmi infernali - si sfoga Stefano, corriere di 39 anni -. I carichi di lavoro sono diventati disumani, soprattutto dopo il primo lockdown: andare avanti così non è più possibile».
sciopero dei lavoratori amazon
E racconta la giornata tipo di un "driver": 7 ore e mezza alla guida del furgone, 160 consegne in media per oltre 200 pacchi. «L'algoritmo calcola tre minuti per ogni tappa - spiega -. Ma spesso dobbiamo aspettare che il cliente scenda e il tempo passa. Spesso la merce da consegnare in due civici diversi ma non lontani è conteggiata come una sola fermata: impossibile rispettare i tempi».
sciopero contro amazon e il suo algoritmo
Per strappare minuti all'algoritmo si spinge sull'acceleratore, ignorare qualche semaforo rosso non è raro. I limiti di velocità diventano numeri vaghi, il codice della strada non è in cima ai pensieri dei corrieri. «Pensi solo a consegnare il più velocemente possibile - aggiunge Stefano -. Mettendo a repentaglio la tua sicurezza e quella degli altri: il rischio di incidenti è alto». In caso di multe o danni al mezzo, poi, ci devono pensare gli stessi corrieri. Il tutto per 1.500 euro al mese, per i più fortunati.
sciopero contro il modello di lavoro di amazon
Perché nella galassia Amazon, denunciano i sindacati, la precarietà è la norma. I lavoratori "somministrati" (assunti dalle agenzie interinali a tempo determinato) in alcuni siti sono più del personale dipendente diretto. Come a Torrazza Piemonte, 20 chilometri da Brandizzo, dove c'è un hub del colosso dell'e-commerce per lo smistamento e la spedizione. Qui lavorano oltre 3 mila lavoratori di cui 1.700 "somministrati" e lo sciopero ha avuto un'adesione dell' 80%.
Per Lucia Santengelo (Nidil Cgil) l'agitazione nasceva per risolvere il problema dei carichi di lavoro ma lancia anche l'allarme delle soluzioni abitative: «Molti assunti a tempo determinato, i più ricattabili, arrivano da molto lontano e sono costretti ad affittare appartamenti vicino al luogo di lavoro». E denuncia che gli affitti a Torrazza, neanche tremila anime, siano schizzati.
sciopero amazon in tutta italia
Serena, 29 anni, è tra le poche dipendenti dirette del magazzino Amazon di Brandizzo che ha avuto il coraggio di incrociare le braccia. I suoi colleghi, dall'altra parte dei cancelli, continuano a caricare i pacchi nei furgoni. «Ho un contratto che mi scade tra qualche settimana ma credo sia giusto chiedere più diritti. Ci sono ritmi ormai insostenibili».
Nemmeno il tempo di andare in bagno, dice qualcuno. «Quelle sono soltanto leggende. Siamo qui a lavorare, non a chiacchierare. Però il livello di stress è molto alto», riconosce.
Poco più in là, con un gilet giallo fluorescente, c'è Daniele Cauda, addetto alla sicurezza e rappresentante sindacale Cgil Filcams. Protesta per ottenere un inquadramento adeguato alle mansioni svolte: «Controlliamo i siti per evitare furti 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno, ma abbiamo un contratto multiservizi assimilabile a quello degli addetti delle pulizie o di portierato», spiega.
sciopero contro amazon a brandizzo
«Noi facciamo lo stesso lavoro nel sito di Torrazza, ma invece di 1.100 euro ne guadagniamo 800: praticamente galleggiamo sulla soglia di povertà», rilancia un collega.
sciopero contro amazon a brandizzo 1
Per Raffaele Marino, sindacalista Fit Cisl Piemonte, si tratta anche di un problema "culturale": «Amazon segue il modello anglosassone e non accetta quello sociale europeo: per loro la contrattazione e il dialogo non sono elementi centrali. Considerano i sindacati come un soggetto passivo». E rilancia un coordinamento europeo: «Sono in atto colloqui con i sindacati esteri: nei prossimi mesi questo conflitto potrebbe allargarsi su scala continentale».
sciopero contro amazon a brandizzo 2
sciopero contro amazon a brandizzo 3
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