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Matteo Indice e Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”
alfredo principio mortellaroviadotto a6 torino savona
«Evidentemente la ministra non ha gradito la mia intraprendenza». Lunedì mattina Alfredo Principio Mortellaro ha preso il primo treno per andare sul viadotto dell' A6 sbriciolato dalla frana di Madonna del Monte. Come sempre ha scattato foto e raccolto dettagli; chiesto conto della manutenzione dei piloni al gestore dell' Autofiori, il gruppo Gavio; manifestato qualche dubbio sullo stato dell' infrastruttura. Ha anche incrociato a Savona Paola De Micheli, la ministra cui fa capo l' agenzia.
BRUNO VESPA DANILO TONINELLI CON IL PONTE MORANDI CROLLATO
A sera, tornando a Roma, ha letto il comunicato del ministero dei Trasporti che annuncia il nome del suo successore alla guida di Ansfisa (l' agenzia pubblica che dovrebbe monitorare la sicurezza della rete ferroviaria e autostradale), il dirigente del ministero Fabio Croccolo.
Strana parabola, quella di Mortellaro. Destinato a lasciare l' incarico senza mai aver potuto realmente esercitare i poteri che il decreto Genova gli aveva conferito. Altro che 007 in missione speciale nelle gallerie e sui viadotti di tutta Italia, come era stato presentato un anno fa.
Ingegnere, ex funzionario dei servizi segreti, poi membro del Consiglio superiore dei lavori pubblici in cui aveva contrastato il sistema della cricca dei grandi appalti, pareva destinato alla pensione. Invece si era casualmente ritrovato a indagare sul crollo del Ponte Morandi per conto del ministero, dopo le dimissioni degli altri esperti indagati o in conflitto di interessi.
La sua relazione era un atto di accusa nei confronti di Autostrade per l' Italia.
Negli stessi giorni era nata l' idea di una nuova agenzia per la sicurezza delle infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali. Con poteri ispettivi (veri, non sulle carte) e sanzionatori da far tremare i concessionari. Strombazzata dall' allora ministro Danilo Toninelli come «opera titanica di passaggio dalla logica dell' emergenza a quella della prevenzione», l' Agenzia si è ben presto arenata nelle paludi ministeriali.
danilo toninelli alla commemorazione del crollo del ponte morandi
Due mesi per scrivere il regolamento e quattro per mandarlo al Consiglio di Stato, da cui è tornato al ministero ai primi di ottobre. Nel frattempo sono cambiati governo e ministro. Fuori Toninelli, con cui pure alla fine Mortellaro ha litigato: l' accusava di inerzia e cedevolezza, il grillino gli rispondeva liquidandolo come «un burocrate». Dentro la De Micheli.
La cui firma è necessaria per completare l' iter e far partire l' agenzia stessa.
La firma non arriva, benché Mortellaro si agiti. Tempesta lo staff della De Micheli, come aveva fatto con Toninelli, di report per evidenziare la cronica inefficacia delle strutture pubbliche di controllo e la necessità di interventi urgenti. Scrive che «per il settore stradale il ritardo dell' amministrazione nel garantire un adeguato processo di sorveglianza è evidente» sebbene «il vasto patrimonio di ponti e cavalcavia oggetto di monitoraggio» renda «imprescindibile la necessità di verifiche» per «garantire un circuito virtuoso di manutenzioni tale da evitare il procedere del degrado».
viadotto a6 torino savonaponte Morandi
Il che può avvenire solo con «ispezioni sul campo» non solo in caso di emergenze, ma anche nella fase della prevenzione, «momento di verifica misurabile di procedure e attività del gestore per valutare il livello di sicurezza effettivamente garantito». Zero risposte, ora come prima. Altro Mortellaro non può fare: privo di poteri effettivi e risorse economiche, è un direttore virtuale di un' agenzia virtuale. Gli avevano garantito 569 persone tra ingegneri, tecnici specializzati, personale amministrativo e manager; deve accontentarsi di un paio di segretarie.
«Non posso muovermi», si lamenta nei corridoi del ministero. Quando crolla un ponte o c' è un incidente ferroviario, si fa un biglietto e ci va da solo. E pazienza se il ministero fa storie sul rimborso. Il colpo di grazia arriva pochi giorni prima del crollo del viadotto dell' A6. Nel decreto di riordino dei ministeri, il M5S inserisce un emendamento che annacqua poteri e responsabilità dell' agenzia: anziché «garantire la sicurezza», deve limitarsi a «promuovere e assicurare la vigilanza» sui privati.
SAVONA - IL CROLLO DEL VIADOTTO SULLA A6 PONTE
Lo interpreta come un ritorno al passato. Ne discute, non proprio serenamente, con lo staff della ministra. Che contesta l' ampiezza del ruolo dell' agenzia. Mortellaro ha il mandato in scadenza a fine gennaio 2020, ma gli viene prospettata una rimozione anticipata, usando la legge sullo spoils system. Il suo blitz sulla Torino-Savona è stato forse l' ultimo da 007 che indaga sulla sicurezza delle infrastrutture.
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