vigna

ORISTANO-ANO-ANO - UN ANZIANO AGRICOLTORE HA ABUSATO PER MESI DI UN 16ENNE CHE LAVORAVA NELLA SUA VIGNA - L’UOMO LO RICATTAVA: PER TENERSI IL LAVORO DA 30 EURO AL GIORNO DOVEVA ANCHE SODDISFARE LE SUE VOGLIE - IL RAGAZZO NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI DENUNCIARE TUTTO SUBITO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Nicola Pinna per www.lastampa.it

 

Era il ricatto per uno stipendio da fame: trenta euro al giorno in cambio di una prestazione sessuale in mezzo alla campagna. Quella era la regola e la vittima di questa agghiacciante storia di abusi (16 anni appena) ha dovuto subire in silenzio per un’estate intera. Temeva che qualcuno potesse sapesse e così ha continuato a sottostare al drammatico obbligo.

 

VIGNA

La sua intenzione era solo quella di mettere da parte qualche soldo durante le vacanze e dopo qualche giorno di lavoro in una vigna a pochi chilometri da casa si è trovato sotto scacco. Il suo nuovo datore di lavoro ha imposto una regola terribile: per ottenere i 30 euro era necessario sottostare alle sua squallide fantasie. Tutto è andato avanti per mesi, finché la storia non è arrivata alle orecchie dei carabinieri e così l’anziano è stato arrestato. Sorpreso dai militari mentre ripeteva i suoi quotidiani abusi ai danni del giovane. 

 

Tutto è successo in un piccolo paese della provincia di Oristano, dove tutti si conoscono e dove qualcuno per fortuna ha notato gli strani atteggiamenti del settantenne nei confronti del ragazzino. «Una segnalazione che si è rivelata preziosissima - spiega il capitano Francesco Giola, comandante dei carabinieri della compagnia di Oristano - Appena ci è stato raccontato che in campagna succedeva qualcosa di strano, la nostra pattuglia è andata a controllare e vicino alla vigna i militari hanno fatto la drammatica scoperta. Il nostro intervento, per quel ragazzo, è stato una vera e propria liberazione». 

carcere oristano1

 

La prima trappola è stata quella del lavoro, ma oltre ai 30 euro quotidiani l’anziano ha usato un’altra arma: quella della vergogna. «Il giovane temeva che alcuni suoi coetanei scoprissero che era costretto a subire quelle violenze e così non ha avuto il coraggio di denunciare. Non aveva raccontato nulla neppure in famiglia. In realtà - ha aggiunto il capitano Giola - ha provato a non presentarsi in campagna con la scusa di fare qualche giorno di vacanza insieme ai parenti, ma l’anziano è tornato presto alla carica con le sue proposte, facendogli credere che avrebbe raccontato tutto se non si fosse più fatto presentato al lavoro nella vigna».