AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO…
"Se non ricordo male dopo Natale 2019 mentre eravamo in macchina io, Davide Bacci e 'Gianna' (Gianluca Campioni, ndr), Bacci mi ha mostrato un video da lui ripreso con il cellulare dove c'era la minore" con 'Gianna'. "Non ho più visto altri filmati ma so che comunque nella curva della Virtus quel filmato lo hanno visto anche altre persone". Così una delle ragazze che partecipava ai festini a base di sesso e droga a 'Villa Inferno', racconta agli investigatori del filmato realizzato dagli indagati con protagonista la ragazzina, allora 17enne.
I nuovi arresti
A partire dalle prime ore dell’alba, un centinaio di Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito un’operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna a carico di cinque indagati ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di prostituzione minorile, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, pornografia minorile (realizzazione e divulgazione di filmati con minori) e tentata truffa aggravata.
Ai domiciliari è finito Gianluca Campioni detto Gianna, 47 anni, con le accuse di induzione alla prostituzione minorile, spaccio e produzione di materiale pedopornografico. Domiciliari anche per Paolo Carlo Prosapio di Casalfiumanese, accusato di spaccio. Carcere per Gianni Marseglia, pugliese di 56 anni, con precedenti per spaccio. Per altri due pusher albanesi è stao isposto il divieto di dimora.
DROGA ANCHE AI DOMICILIARI
Davide Bacci, finito in carcere nella prima fase dell'inchiesta, e attualmente ai domiciliari, nell'ottobre del 2020 ricevette una visita da parte di uno dei nuovi indagati, Gianluca 'Gianna' Campioni, insieme alla compagna, accusata di cessione di stupefacenti, per consumare cocaina.
È quanto emerge dall'ordinanza applicativa di misure cautelari del Gip del Tribunale di Bologna, Letizio Magliaro. All'incontro partecipò anche la compagna di Bacci. Le intercettazioni telefoniche, infatti, sottolineano gli investigatori, "consentivano di verificare gli accordi tra le due donne (ovvero le compagne di Campioni e Bacci, ndr) per organizzare l'incontro, con un primo tentativo apparentemente non riuscito e con il successivo effettivo incontro".
Il 24 ottobre le due donne si sentono al telefono, e la compagna di Bacci chiede all'amica di "portare delle castagne", una "espressione allusiva - scrivono gli inquirenti - verosimilmente riferita alla cocaina da assumere nel corso della stessa serata". I quattro, però, riescono a vedersi solo quattro giorni dopo e i carabinieri ne sono certi anche grazie alla localizzazione delle celle telefoniche in uso agli indagati.
"Su quanto avvenuto nel corso dell'incontro - si legge sempre nelle carte - Gianluca Campioni ha modo di interloquire con la compagna in data 29 ottobre, parlando, sempre in termini allusivi, di un 'portadocumenti' lasciato a casa di 'Baz', soprannome di Davide Bacci". In particolare, è la fidanzata di Campioni "a far riferimento a questa circostanza ("ah, l'hai lasciato da Baz allora"), mentre il compagno, certamente più esperto e cauto, smentisce tale affermazione, evidentemente per il timore di essere intercettato", spiegano gli inquirenti.
L'INCHIESTA
L'inchiesta Villa Inferno a settembre scorso portò alla luce un giro di festini a base di sesso e droga con giovani donne, tra le quali anche una 17enne; all'epoca furono sette le misure cautelari.
L'inchiesta, con i primi otto indagati, partì proprio dalla denuncia della madre di quest'ultima. Dall'ordinanza che ha portato alle nuove misure cautelari di oggi emerge poi che Gianluca 'Gianna' Campioni, considerato uno dei principali fornitori della cocaina per i festini, era anche lui un frequentatore della curva della Virtus Pallacanestro, come del resto Davide Bacci, proprietario della villa dove si svolgevano i festini (attualmente ai domiciliari) e Luca Cavazza, ex candidato della Lega alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, prima finito ai domiciliari e ora sottoposto all'obbligo di firma. Proprio grazie alla collaborazione di Cavazza, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il quadro dello spaccio.
Il video 'incriminato', secondo gli inquirenti, non può quindi essere definito di natura "meramente domestica", ed inoltre "è stata pure affermata la circostanza - si legge ancora nelle carte - di una diffusione dello stesso video, generalizzata tra i tifosi della squadra di basket Virtus, della quale gli indagati Bacci e Campioni erano sostenitori".
SCOPERTA ANCHE UNA TRUFFA
Nel corso delle indagini, si è appurato che uno dei destinatari delle misure, in concorso con altri due soggetti, ha tentato di conseguire un ingiusto profitto in danno di diversi esercizi commerciali bolognesi, sfruttando l’attuale emergenza sanitaria da Covid-19 per rendere i raggiri credibili.
Articolato e ingegnoso è stato il metodo ideato per trarre in inganno i titolari delle attività commerciali che si intendevano colpire: un soggetto lasciava un biglietto da visita della propria attività di sanificazione all’esercizio commerciale, un altro comunicava la positività al Covid-19, contratto proprio in quell’esercizio ed un terzo soggetto, fingendosi medico dell’ASL, confermava al titolare la positività del cliente, sottolineando la necessità di procedere alla sanificazione immediata degli ambienti, in assenza della quale sarebbero state elevate gravose sanzioni amministrative nel corso dei controlli delle Autorità sanitarie.
Gli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari hanno portato all’emissione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari da parte del GIP del Tribunale di Bologna (dott. Letizio Magliaro), consistenti in 1 custodia in carcere, 2 arresti domiciliari e 4 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria, per i reati previsti e puniti dagli articoli 600-bis del codice penale (prostituzione minorile) e 73 del d.P.R. 309/1990 (Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti).
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