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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
VAFFAN-CUBA – NOVE ATLETI DELLA NAZIONALE CUBANA DI BASEBALL SONO FUGGITI NEGLI STATI UNITI DURANTE I CAMPIONATI UNDER 23 IN MESSICO – L’AVANA PUNTA IL DITO CONTRO WASHINGTON: L’AMMINISTRAZIONE TRUMP AVEVA REVOCATO L’ACCORDO CHE PERMETTEVA ALLE SOCIETÀ
DI RECLUTARE GIOVANI CUBANI SENZA CHE PERDESSERO LA CITTADINANZA - “LA SCELTA DI ANNULLARE QUESTA INTESA FAVORISCE IL TRAFFICO DI ESSERI UMANI..."
Emiliano Guanella per “La Stampa”
Hanno abbandonato i loro compagni, uno dietro l'altro, per cercare il "sogno americano" e la speranza di giocare nel campionato di baseball più importante del mondo. Nove atleti cubani sono fuggiti durante i campionati under 23 appena trascorsi in Messico, nello stato settentrionale di Sonora.
La nazionale guidata dal tecnico Eriel Sanchez partiva con i favori del pronostico ma è stata letteralmente falcidiata dalle diserzioni ed è finita al quarto posto dopo aver perso la finale per il bronzo contro la Colombia. A nessuno importava più l'aspetto sportivo, il caso è tutto politico e diplomatico. Il primo ad andarsene è stato il lanciatore Daniel Fernandez, l'ultimo la giovane promessa Bryan Chi.
Il governo de L'Avana li bolla come traditori della patria e punta il dito contro gli Stati Uniti, destinazione scontata dei ragazzi che sognano di sfondare nel grande baseball professionistico. I nove atleti si aggiungono ad una lista molto lunga di fuggitivi: alcuni di loro hanno brillato nel baseball a stelle e strisce come il "Duca" Orlando Rodriguez, José Contreras o, più recentemente, José Abreu e Luis Robert.
La fuga di giocatori sembrava poter finire grazie all'accordo firmato nel 2018 tra la federazione cubana e la MLB (Major League Baseball), che ha permesso alle società statunitensi di reclutare giovani promesse sull'isola senza che quest' ultimi perdessero la cittadinanza. La speranza di una tregua, almeno nel baseball, è naufragata pochi mesi dopo con la sospensione dell'accordo da parte dell'amministrazione Trump.
Il governo cubano ha protestato duramente contro la decisione. «La scelta di annullare questa intesa favorisce il traffico di esseri umani e distrugge molte famiglie cubane». Si è tornati così ai vecchi tempi con fughe non solo nel baseball ma anche nell'atletica, nella boxe, nella lotta o in altri sport di squadra. Ventinove atleti delle squadre maschili e femminili di hockey su prato sono scappati durante i Giochi panamericani di Toronto del 2015.
Due anni fa i sollevatori di peso Addriel de la O e Luis Manuel Laurent hanno chiesto asilo politico in Italia durante la Coppa del mondo ad Ostia. A fine luglio il cestista Raudelis Guerra è scappato dall'aeroporto di Madrid. «Voglio trionfare nello sport e avere una vita dignitosa - ha detto il giovane di 26 anni - spero che i miei compatrioti possano comprendere la mia scelta». La crisi economica legata alla pandemia e alla recrudescenza delle sanzioni commerciali ha aggravato le condizioni di vita della popolazione, aumentando il malcontento verso il regime.
Le proteste di luglio in diverse città cubane sono state bollate dal presidente Diaz-Canel come «movimenti appoggiati dall'imperialismo americano», ma è chiaro che l'insofferenza cresce. Dall'inizio dell'anno più di 25.000 cubani sono stati bloccati mentre cercavano di attraversare la frontiera tra Messico e Stati Uniti e sta crescendo anche il flusso dei balseros che cercano di attraversare le 100 miglia di mare aperto tra l'isola e la Florida.
Anche se con dimensioni molto minori, la fuga di atleti è un colpo d'immagine molto duro per il regime. Cuba ha sempre fatto dello sport uno strumento di propaganda della sua rivoluzione ma i suoi atleti ricevono stipendi irrisori rispetto a quanto guadagnando i loro colleghi in altri paesi. Molti di loro preferiscono così fuggire per poter inseguire i loro sogni.
proteste a cuba 6
orlando rodriguez
jose abreu
proteste a cuba 4
jose contreras
Raudelis Guerra
ADRIEL DE LA O
proteste a cuba 3
Proteste a Cuba 3
Proteste a Cuba 16
Luis Manuel Laurent
luis robert
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