spot cina censurati

ANVEDI CHE COFANO - AUDI COSTRETTA A RITIRARE LO SPOT SESSISTA IN CINA DOVE SI VEDE UNA SPOSA ISPEZIONATA DALLA SUOCERA COME UN AUTO USATA - ANNI FA FU BUFERA SULLA PUBBLICITA’ DI UN DETERSIVO CAPACE DI SBIANCARE UN RAGAZZO AFRICANO CADUTO TRA LE BRACCIA DI UNA SIGNORINA ALLUPATA - VIDEO

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Ivan Francese per il Giornale

 

SPOT RAZZISTI IN CINASPOT RAZZISTI IN CINA

Una donna cinese si avvicina all'altare preparato per il matrimonio. Raggiunge il futuro marito, gli sorride, si prepara per la cerimonia. Ad un tratto, però, la suocera si alza dai banchi del pubblico e inizia ad esaminarla come se fosse un animale: le controlla il viso, le orecchie, i denti. Come se fosse un cavallo al mercato del bestiame. Quindi, finalmente soddisfatta, rivolge un vigoroso gesto di approvazione al proprio figlio.

 

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È questa la scena inclusa in una pubblicità dell'Audi diffusa in Cina, in cui viene proposto l'accostamento fra le donne e le auto usate. Lo spot, com'era prevedibile, ha sollevato un vespaio di polemiche ed è costato alla casa automobilistica tedesca una serie di accuse di sessismo. Allo scoppio dello scandalo, Audi ha presentato le proprie scuse e ha ritirato lo spot, ribadendo che le immagini proposte non rappresentano i valori dell'azienda. Non si tratta, però, di un caso senza precedenti.

 

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L'anno scorso aveva fatto discutere la pubblicità di una marca di detersivo che, sempre in Cina, aveva tentato di pubblicizzarsi mostrando un uomo di colore che dopo essere entrato in lavatrice, ne usciva con la pelle assai più chiara. Ma non solo. Ancora più clamoroso il caso del dentrificio cinese "Darkie" (scuro, in inglese) nella cui pubblicità compariva un uomo di colore che mostrava i propri denti bianchi. In quel caso il brand venne acquistato da Colgate-Palmolive e ribattezzato "Darlie".

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