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SI’, VIAGGIARE (SENZA PILOTA) - AUTO A GUIDA AUTONOMA ENTRO 3 ANNI, AUTOSTRADE DOTATE DI WI-FI, SEMAFORI CHE SEGNALANO LE INFRAZIONI: LA UE PRESENTA I PROGETTI PER LA MOBILITÀ DEL FUTURO DA METTERE IN ATTO ENTRO IL 2019

Jaime D’Alessandro per “la Repubblica”

AUTO SENZA PILOTAAUTO SENZA PILOTA

 

Treni, metropolitane e vetture connesse alla Rete. Autostrade dotate di wi-fi e coperte dal segnale 5G. Semafori capaci di dialogare con gli automobilisti avvertendoli in caso di ingorghi e sistemi che segnalano le infrazioni. E poi, ovviamente, apertura alle auto a guida autonoma. Tutto in un unico grande progetto europeo per la mobilità del futuro da mettere in atto entro il 2019.

 

Violeta Bulc, politica slovena a capo della Direzione generale per i trasporti (Dg Move) della Commissione europea, sfoggia il piglio deciso di chi sa già come andranno le cose e nocciola date e cifre. Nella nebbia che avvolge chiunque arrivi a Bruxelles, è già una sorpresa.

 

«La digitalizzazione del trasporto non è un' opzione ma una necessità», esordisce. «Si tratta di stabilire un quadro di riferimento complessivo da qui al 2019, quando le prime vetture a guida autonoma arriveranno sul mercato. Per allora vogliamo rendere la mobilità smart e adeguare le infrastrutture.

 

Di qui il nostro piano Cooperative Intelligent Transport Systems (C-Its) con investimenti che nel tempo supereranno i tre miliardi di euro».

 

Piano ambizioso, che oggi viene reso ufficiale nelle sue linee guida. Ha già prodotto un rapporto fumoso di oltre settanta pagine a gennaio, ma è dal 2014 che ci stanno mettendo le mani.

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Quell' anno la Bulc si è seduta nella stessa poltrona che è stata di Antonio Tajani e da allora tenta di volare alto. Nei primi dieci minuti del nostro incontro cita i droni che da qui al 2020 prenderanno a ronzare sulle nostre teste portando pacchi e pizze in quello che lei chiama "spazio aereo cittadino", parla del sistema centralizzato di controllo della flotta commerciale europea sparsa in mari lontani e non sempre ospitali, prevede di mettere online treni, bus e metropolitane e segnaletica, sostiene si arriverà a standard comuni anche per i biglietti, compresi quelli aerei.

 

E davanti allo scetticismo, assicura che gli Stati dell' Unione sanno che c' è bisogno di efficienza e meno inquinamento. «I veicoli a guida autonoma sono l' ultimo passo di un percorso», prosegue lei. «Ma per quando arriveranno saremo pronti», poco importa che sia un mezzo pubblico o il veicolo di un privato che percorre il tragitto fra casa e lavoro.

 

Nel frattempo le linee guida puntano sull' incrementare le funzioni intelligenti intermedie delle macchine: la loro capacità di parcheggiare o di frenare, la comunicazione con altre macchine per avvertire ad esempio se c' è un incidente e infrastrutture adeguate. Fra danni evitati e vite slavate, si calcola un risparmio fra i quattro e i 10 miliardi di euro. Ma procederemo un passo alla volta.

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«Se stabilissimo ora il quadro normativo», avverte la Bulc, «rischieremmo di anticipare i tempi. Bisogna esser cauti: un hacker che riesce a violare uno smartphone può rubare dei dati. Con una vettura a guida autonoma si rischiano molto di più. E c' è la parte assicurativa re della privacy da affrontare». Siamo a Bruxelles e di centometristi qui se ne vedono pochi.

 

Le prime leggi prodotte partendo dal C-Its verranno messe sul tavolo nel 2018. Intanto sono stati avviati i test urbani per le macchine capaci di guidare da sole fra Lisbona, Parigi e Madrid, con l' idea di creare delle aree per le prove meno sporadiche. Oggi i vari Paesi viaggiano a velocità diverse. Dalla Germania che ha già aperto cinquanta chilometri della sue autostrade all' Italia dove solo ora l' Anas promette di aggiornare le sue infrastrutture con il progetto "Smart road" fra wi-fi e fibra ottica. Dovrebbe riguardare anche la Salerno-Regio Calabria.

 

«Lo so, sono cose difficili da credere », commenta Antonello Soro, che come garante della privacy è stato coinvolto nel piano C-Its per la parte relativa alla raccolta delle informazioni degli automobilisti. «Eppure dal 2018 tutte le regole di protezione dei dati che abbiamo elaborato in quattro anni saranno legge. Ed è un modello preso ad esempio in Australia e in Canada. Potrebbe avvenire lo stesso per il C-Its».

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Insomma, a Bruxelles è stata messa la freccia per sorpassare tutti gli altri nel 2019. Vedremo come andrà a finire. Certo, se riuscissero a farlo su un' auto a guida autonoma sulla Salerno-Reggio Calabria, il C-Its diverrebbe la notizia del decennio.

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