DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE…
Sarina Biraghi per “La Verità”
Lo dicono i numeri smentendo i gufi: si può tornare a vivere e l'Italia può ripartire. Il bollettino di ieri emanato dal ministero della Salute conferma il crollo dei contagi da coronavirus e di vittime.
Sono stati infatti 4.717 i nuovi casi di ieri (venerdì erano 5.218) a fronte di 286.603 tamponi, mentre i morti sono stati 125, di cui però 24 della Campania relativi ai mesi scorsi ed emersi da una verifica delle Asl (venerdì erano stati 218 con 85 campani non conteggiati in passato). Il totale dei decessi nel nostro Paese ha raggiunto quota 125.153 da febbraio 2020. I guariti o dimessi ieri sono stati 12.633, per un totale di 3.779.293 persone. Scende di altre 8.044 unità il dato degli attualmente positivi che sono 283.744 confermando il calo cominciato lo scorso 6 aprile con l'unica eccezione del 2 maggio. Il tasso di positività è dell'1,6%, in discesa rispetto all'1,9% del giorno precedente (-0,3%), il più basso del 2021.
In totale sono stati effettuati tra molecolari e antigenici 286.603 tamponi e cioè 16.859 in più rispetto a venerdì quando erano stati 269.744. Tutte le regioni hanno registrato un incremento delle nuove infezioni sotto quota 1.000 per il secondo giorno consecutivo. La Lombardia è la più colpita: +828 casi con oltre 47.000 tamponi. Poi sopra quota 500 c'è soltanto la Campani: +565 casi con un tasso del 3%.
MARIO DRAGHI - QUESTION TIME ALLA CAMERA
E se il dato sul tasso di positività conferma il trend in discesa, è il calo delle degenze che consente alle regioni di tornare tutte gialle con il bianco all'orizzonte e agli italiani di riprendere a condurre una vita più normale con meno restrizioni, visto che il calo contraddice i rigoristi che avevano previsto numeri da lacrime e sangue dopo le prime riaperture decise lo scorso 26 aprile dal premier Mario Draghi in base a un «rischio calcolato».
Per finire, ieri erano 9.488 i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari, 437 in meno delle 24 ore precedenti (venerdì erano scesi di 458 unità), mentre i ricoverati in terapia intensiva erano 1.430, in calo di 39 unità. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero, sono stati 64 (venerdì 51). Intanto ieri sono arrivate a 30.158.028 le dosi di vaccino anti coronavirus somministrate, con quasi 10 milioni (9.856.159) di persone che hanno già completato il ciclo composto da due inoculazioni, pari al 16,63% dei cittadini.
Sono i dati contenuti nel report della struttura commissariale all'emergenza Covid, guidata dal commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo che ieri ha annunciato le nuove linee guida della campagna che allargano a tutti gli infermieri la possibilità di svolgere il servizio di vaccinazione a domicilio dei soggetti che hanno difficoltà a muoversi. Ma a spegnere un po' gli entusiasmi sulla campagna vaccinale ieri ci ha pensato il virologo dell'università di Milano Fabrizio Pregliasco, secondo il quale non si potrà raggiungere la tanto invocata immunità di gregge, ma «riusciremo ad abbassare molto l'incidenza e quindi a convivere con il virus».
ingressi con mascherina e termo scanner a san pietrocoronavirus terapia intensiva 2
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