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Sibilla Di Palma per “il Venerdì - la Repubblica”
Adults only, child free, no kids zone: cambia la formula, ma non il risultato. Anche in Italia, come già negli Stati Uniti e in Paesi come la Germania, capita sempre più spesso di imbattersi in alberghi e ristoranti che non accettano bambini. Per rispondere alle esigenze di una clientela che mal sopporta pianti e capricci.
In Italia sono circa una ventina le strutture che hanno scelto di adottare questa filosofia, come l' Adler Balance di Bolzano o La Scalinatella di Capri sul cui sito si legge «per le peculiarità della struttura e la necessità di garantire ai nostri ospiti la massima quiete, l' albergo non è adatto a ospitare bambini».
Nell' elenco non mancano neppure spa resort come l' Alpin Garden Wellness Resort in Val Gardena, che accetta solo ospiti sopra i 16 anni, e il Borgobrufa Spa Resort (in provincia di Perugia) riservato ad adulti sopra i 15 anni. «Abbiamo deciso di adottare il marchio Adults Only da quest' anno e abbiamo riscontrato un aumento delle prenotazioni», racconta Markus Hofer, proprietario dell' Alpin Garden Wellness Resort.
«Il problema non sono i bambini, quanto i genitori che non riescono a gestirli. Anche se qualcuno ci ha criticati, la scelta è tassativa: ieri ho detto di no a una coppia con due figli e farei lo stesso anche se si presentasse Bill Gates. Così come esistono gli alberghi pensati per le famiglie, noi ci rivolgiamo ai soli adulti che sono alla ricerca di vacanze da passare in relax e tranquillità».
Un lusso ancora alla portata di pochi, considerato che la maggior parte delle strutture coinvolte sono a cinque stelle, ma che inizia a diffondersi anche in hotel più alla portata di tutti, come l' Agriturismo Vellaneta nelle Marche o il bed&breakfast Villa Magnolia in Puglia. E la tendenza non risparmia neppure i ristoranti: la pizzeria/pasticceria gourmet Sirani di Bagnolo Mella, in provincia di Brescia, ha bandito gli under 10 dopo le nove di sera.
Una politica, quella no kids, che ha scatenato diverse polemiche, molti genitori sui social hanno parlato di discriminazione e per Adiconsum si tratta di una violazione dei diritti dei consumatori.
Ma Nerio Beghi, amministratore unico della Sirani, non ha dubbi: «Tornando indietro rifarei la stessa scelta. I bambini frequentano il ristorante nell' orario indicato e tutto funziona meglio. Così possiamo rispettare l' anima del locale che è stato pensato come un luogo dove rilassarsi e smaltire lo stress della giornata».
A Sembrava una tendenza legata solo agli hotel di lusso. Invece aumentano i divieti nei ristoranti e agriturismi. Anche nel nostro Paese.
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