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LO SPACCIATORE SUONA SEMPRE DUE VOLTE – TRA MILANO E MONZA UNA BANDA DI 7 PERSONE VENDEVA DROGA ATTRAVERSO I SOCIAL E LA CONSEGNAVA A DOMICILIO, COME UNA PIZZA - ERANO TRE I CANALI SOCIAL UTILIZZATI: NEL CORSO DELLA LORO ATTIVITÀ HANNO VENDUTO 2 MILA DOSI PER UN VALORE DI MEZZO MILIONE DI EURO - UN OTTAVO PUSHER È STATO SOTTOPOSTO AD OBBLIGO DI FIRMA…
(ANSA) - Sette arresti e oltre 2 mila dosi di droga, per il valore di circa mezzo milione di euro, sequestrate: sono il bilancio di un'operazione della Polizia di Stato che, questa mattina, ha smantellato un presunto gruppo criminale composto da italiani e marocchini che spacciavano tra Milano e Monza hashish, marijuana e cocaina usando i social media e la consegnavano a domicilio.
Sono stati oltre 50 gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Monza impegnati negli arresti e nelle perquisizioni, in collaborazione con equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano e di unità cinofile antidroga. Erano tre i canali social utilizzati dagli spacciatori che consegnavano lo stupefacente utilizzando una Mini Cooper, da cui ha preso il nome l'inchiesta. Un ottavo presunto pusher è stato sottoposto ad obbligo di firma su decisione del Gip di Monza che ha firmato le ordinanze di detenzione in carcere.
È partita all'alba di oggi l'operazione antidroga della Polizia di Stato che, coordinata dalla Procura di Monza, ha smantellato un gruppo di pusher italo-marocchino, che attraverso un sistema di "meet up " creato su alcuni canali social e l'utilizzo di nickname, aveva creato un lucroso canale di vendita di sostanze stupefacenti, impiantando in rete una vera e propria "centrale dello spaccio" di cocaina, hashish e marjuana.
Non solo, vendeva anche documenti falsi e identità in rete L'indagine della Squadra Mobile della Questura di Monza, denominata "Cooper" dal modello di autovettura preferita dagli spacciatori, è stata avviata nel maggio 2022, quando i poliziotti hanno intercettato l'attività di spaccio a Monza e Milano, tramite social. Questa modalità di vendita ed acquisto consentiva loro, sfruttando un nickname, la cessione di droga a persone che, collegandosi a gruppi creati su alcuni canali social che rimandavano a specifici "link", ordinavano la sostanza stupefacente che veniva loro ceduta direttamente all'incontro.
Gli investigatori, monitorando un profilo sono risaliti ad un primo canale aperto del social, in cui si pubblicizzava la vendita di stupefacente con tanto di fotografie. Analizzando le centinaia di fotografie postate della droga in vendita, gli agenti sono riusciti a risalire all'amministratore del gruppo, un 20 enne italiano residente a Monza. Il giovane, a quanto emerso, metteva a segno anche truffe, facendosi pagare le.dosi su conto estero, per poi sparire. Così avrebbe guadagnato oltre 60 mila euro.
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