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A BARI UN AGENTE DI POLIZIA LITIGA CON LA MADRE, SI BARRICA IN CASA E SI UCCIDE - LA DONNA ERA RIUSCITA A USCIRE POCO PRIMA, SPAVENTATA DAL COMPORTAMENTO AGGRESSIVO DEL FIGLIO - IL 50ENNE HA IMPUGNATO LA PISTOLA D'ORDINANZA E SI È TOLTO LA VITA SPARANDOSI UN COLPO ALLA TESTA. NEPPURE I COLLEGHI CHE ERANO INTERVENUTI SONO RIUSCITI A CALMARLO: HANNO PROVATO IN OGNI MODO A FARLO USCIRE DALL'ABITAZIONE - CHI LO CONOSCEVA PARLA DI UN UOMO RISERVATO CHE NON AVEVA PROBLEMI MA I VICINI DI CASA PUNTANO IL DITO "SULL'ECCESSIVO STRESS A CUI SONO SOTTOPOSTE LE FORZE DELL'ORDINE”
(ANSA) - BARI, 04 MAG - Tutto è iniziato da una discussione che sembrava potesse finire con il rammarico di qualche parola di troppo. Ma poi l'atteggiamento dell'uomo, un agente di polizia di 50 anni, ha iniziato a spaventare sua madre. I due erano soli in casa e lui ha manifestato un atteggiamento aggressivo. La donna ha avuto paura e ha tentato di chiedere aiuto al 118. Il 50enne, a quel punto, si è barricato in casa minacciando di farla finita.
La madre, approfittando di un momento di distrazione del figlio, è riuscita a fuggire. E poco dopo, in quell'appartamento di una zona residenziale di Bari, si è consumata la tragedia: il 50enne ha impugnato la pistola d'ordinanza e si è tolto la vita sparandosi un colpo alla testa. Neppure i colleghi che erano intervenuti sono riusciti a calmarlo. Hanno provato in ogni modo a farlo uscire dall'abitazione ma lui non ha voluto. Chi lo conosceva, nel quartiere, parla di un uomo riservato, che non aveva problemi. "Nessuno - hanno detto - avrebbe potuto immaginare una cosa simile".
Qualche vicino di casa ha puntato il dito "sull'eccessivo stress a cui sono sottoposte le forze dell'ordine: nessuno pensa mai al loro lavoro e a quello che passano ogni giorno a fronte di quanto guadagnano". Tra i colleghi giunti sul posto tanto sconforto e tristezza. Sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Il personale del 118 ha tentato di salvargli la vita ma non c'è stato nulla da fare. Momenti di paura si sono vissuti anche a Margherita di Savoia, nella provincia Barletta-Andria-Trani, dove un altro uomo si è barricato in casa armato di coltello, minacciando di fare del male ai suoi parenti e di uccidersi.
L'uomo, un 47enne, ha problemi con le dipendenze da alcol e droghe. I carabinieri sono riusciti a fare uscire subito i parenti dall'abitazione e poi si sono fatti consegnare il coltello. Le operazioni di negoziazione sono durate ore. Poi, quando si sono accorti che c'era un fiamma accesa nella stanza, hanno fatto irruzione ed il 47enne è stato affidato al personale sanitario.
"L'intervento è durato sei ore con una negoziazione molto lunga a cura del militare specializzato negoziatore", ha detto al termine delle operazioni il comandante provinciale dei carabinieri di Trani, il colonnello Massimiliano Galasso. La palazzina è stata cinturata e sotto la finestra da cui l'uomo lanciava oggetti in strada è stato sistemato un gonfiabile. Per Galasso, "l'intervento è stato da manuale: mi congratulo pubblicamente con i militari che sono intervenuti perché sono stati bravissimi".
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