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BASTA PANZA! LA FUTURA ARMA CONTRO L’OBESITÀ POTREBBE ESSERE IL CEROTTO “BRUCIA GRASSI” - SPERIMENTATO SUI TOPI, TRASFORMA IL TESSUTO ADIPOSO BIANCO, CHE SI ACCUMULA SOPRATTUTTO NELLA PANCIA, IN TESSUTO BRUNO SPECIALIZZATO NEL BRUCIARE LE CALORIE - ECCO COME FUNZIONA

Alessandro Nunziati per http://www.improntaunika.it/

 

Un cerotto ‘brucia grassi’ potrebbe diventare la futura arma per eliminare il grasso nei punti indesiderati e per combattere l’obesità: trasforma il tessuto adiposo bianco, che si accumula soprattutto nella pancia, in tessuto bruno specializzato nel bruciare le calorie.

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Sperimentato sui topi, è descritto sulla rivista ACS Nano, ed è stato messo a punto dal gruppo coordinato da Li Qiang, della Columbia University a New York, e Zhen Gu, dell’università della Carolina del Nord. Da anni si cercano soluzioni per trasformare il tessuto adiposo bianco in tessuto bruno: ”ci sono diversi farmaci disponibili che promuovono questo processo, ma tutti devono essere somministrati con pillole o iniezioni”, ha rilevato uno degli autori Li Qiang, della Columbia University.

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”Questo – ha aggiunto – espone tutto l’organismo al farmaco, con possibili effetti indesiderati. Il nostro cerotto evita queste complicazioni perché consegna il farmaco direttamente al tessuto adiposo”. Il segreto del cerotto sono i suoi aghi microscopici che contengono piccole particelle, ciascuna del diametro di circa 250 milionesimi di millimetro, cariche di molecole brucia grassi. Una volta che il cerotto è applicato alla pelle, i minuscoli aghi vi penetrano e le nanoparticelle rilasciano gradualmente il farmaco. Nei test le nanoparticelle sono state caricate con composti noti per la funzione brucia grassi e il dispositivo è stato applicato sull’addome di topi obesi.

 

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A ogni topo sono stati applicati due cerotti, uno con la molecola, l’altro senza molecola, che sono stati disposti su entrambi i lati dell’addome. I cerotti sono stati sostituiti ogni tre giorni e l’intero ciclo è durato quattro settimane. Al termine di questo periodo, sul lato dell’addome trattato il grasso si è ridotto del 20% rispetto al lato non trattato. Il prossimo passo è programmare i test sull’uomo, ma prima si dovrà studiare quali molecole funzionano meglio sull’uomo. ”Le persone- ha rilevato Qiang – saranno contente di sapere che potremmo offrire un’alternativa alla chirurgia estetica per eliminare le maniglie dell’amore”.

 

I RISCHI DELL’OBESITÀ

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Le patologie connesse all’obesità sono numerose: apnea notturna, asma, patologie cardiocircolatorie che possono portare all’infarto, cancro, patologie epatiche, sterilità, diabete, artrite, ipertensione. In Italia l’80% dei casi i diabete, il 55% dei casi di ipertensione e il 35% dei casi di cardiopatia ischemica e tumori sono da ricondurre a obesità e sovrappeso.

 

Inoltre, secondo i dati della Società italiana di chirurgia dell’obesità ogni anno nel nostro Paese 57mila persone muoiono per patologie collegate all’eccesso di peso. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, tra le più grandi sfide per la salute pubblica del XXI secolo c’è proprio l’obesità. Per questo Herman Toplak, presidente dell’Easo, dichiara: “È fondamentale rendersi parte attiva nel sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e dell’adozione di stili di vita sani, così come ci suggerisce il motto dell’Eod17: combattiamo l’obesità insieme”.

 

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Secondo l’European association for the study of obesity, per valutare realmente se si è obesi o in semplice sovrappeso è sufficiente considerare alcuni dati. In primo luogo, c’è l’indice di massa corporea, che si ottiene dividendo il peso espresso in kg per il quadrato dell’altezza, espressa in metri. Se il Bmi (abbreviazione di Body mass index) supera il valore 25, si è in sovrappeso. Se supera 30, si è obesi. Inoltre, un altro elemento determinante a stabilire la condizione di obesità o sovrappeso è la misurazione del girovita. Nell’uomo non deve superare i 102 cm, nella donna gli 88 cm.