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BECCIU SI CHIAMA FUORI DAL CONCLAVE (PRIMA CHE LO ESTROMETTANO I “COLLEGHI” CARDINALI) – IL PORPORATO CONDANNATO PER PECULATO E TRUFFA UFFICIALIZZA IL SUO PASSO INDIETRO: “OBBEDISCO ALLA VOLONTÀ DI PAPA FRANCESCO PUR RIMANENDO CONVINTO DELLA MIA INNOCENZA” – LO PSICODRAMMA DEL CARDINALE SARDO, INFURIATO PER LE FUGHE DI NOTIZIE E RIMESSO A POSTO DALLE LETTERE SIGLATE DA BERGOGLIO, SVENTOLATEGLI IN FACCIA DA PAROLIN E RE – STASERA ALLE “IENE” L’AUDIO BOMBA CHE POTREBBE DIMOSTRARE LA TESI DEL “COMPLOTTO”
BECCIU, OBBEDISCO A FRANCESCO, NON ENTRO IN CONCLAVE
(ANSA) - "Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza". Lo afferma il cardinale Angelo Becciu.
BECCIU SENTE I POCHI AMICI RIMASTI ED È PRONTO AL «PASSO INDIETRO»
Estratto dell’articolo di Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio
Ieri mattina Angelo Becciu sembrava davvero convinto, «per il bene della Chiesa», di fare «un passo indietro». Il cardinale di Pattada, che aveva sempre sostenuto di avere, più che il diritto, «il dovere» di entrare in Conclave, alla fine di una seduta drammatica nell’Aula Paolo VI del Sinodo, davanti alla Congregazione generale dei cardinali, pareva aver preso la decisione ultima di sacrificarsi, restando fuori dalla Cappella Sistina il 7 maggio per non avvelenare con le polemiche un momento così importante.
Non una «rinuncia», dunque, ma «un passo indietro», dopo aver a lungo riflettuto e ascoltato i pochissimi amici rimasti, tra cui il cardinale Giuseppe Versaldi che pure ieri nella riunione a porte chiuse aveva preso pubblicamente le sue difese: «Contro Becciu c’è stato un giudizio, ma ci sarà l’appello (il prossimo 22 settembre, ndr ) e voi sapete che finché non c’è la sentenza definitiva uno è innocente».
[…] Becciu aveva di nuovo gridato la sua non colpevolezza circa il presunto coinvolgimento nello scandalo degli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra, per cui fu condannato nel 2023 in primo grado dal tribunale del Vaticano a 5 anni e 6 mesi di reclusione, ribadendo piuttosto la tesi del complotto giudiziario ordito contro di lui.
Una trama oscura che emergerebbe anche da chat e audio che i suoi difensori, Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, faranno ascoltare questa sera nel programma di Italia Uno le Iene , con dialoghi compromettenti tra il commissario della gendarmeria e una testimone dell’accusa.
Così, ben conscio di poter finire comunque «impallinato» nella pre-elezione prevista per questa settimana dal collegio dei cardinali per decidere sul suo caso, alla fine ecco che Becciu sembrava aver dato lui stesso la soluzione al rebus.
Ma poi nel pomeriggio gli è tornata su la rabbia e, d’accordo con i legali, l’annuncio ufficiale per il momento è saltato. E il dibattito tra i cardinali, in vista del 7 maggio, rimane aperto: Becciu dentro o fuori? «Noi non siamo chiamati a cambiare la volontà del Papa ma solo a verificarla», ha avvertito ieri il cardinale Versaldi all’uscita dalla Congregazione.
La volontà del Papa […] al momento […] appare lo scoglio davvero insuperabile per Becciu. Rimane infatti quella lettera «F» con cui Francesco vistò dal letto del Gemelli, all’inizio di marzo — un mese prima di morire — la scelta di escludere dal Conclave il cardinale per lo scandalo di Londra. Una sigla che ha la forza piena di una sentenza: altro che documento senza valore, secondo il diritto canonico, come sostengono invece i suoi avvocati.
Il Papa, infatti, pur indebolito dalla malattia, aveva già siglato altre volte i dossier che i cardinali sottoponevano alla sua attenzione. E così fece quando quella mattina di marzo in ospedale il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin e il suo sostituto, Edgar Peña Parra, gli mostrarono il foglio che conteneva la domanda a cui dare la risposta definitiva per l’ingresso di Becciu in Conclave, dopo la «scardinalatura» del 24 settembre 2020, decisa da Francesco già durante le indagini sul palazzo di Londra.
ANGELO BECCIU E PAPA BERGOGLIO
E la risposta del Papa fu un no netto, vistato con la lettera «F». Una volontà inoppugnabile, dunque, perché proveniva dal legislatore universale della Chiesa, nell’esercizio della sua «suprema, piena e immediata potestà», come recita proprio il diritto canonico.
L’avvocata Marzo, però, a proposito di volontà papale inoppugnabile, ricorda cosa c’è scritto nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II e aggiornata da Benedetto XVI sulla Sede vacante, quando muore un Papa e si procede all’elezione del nuovo Pontefice: nel capitolo I, paragrafo 35, si afferma testualmente che «nessun cardinale elettore potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto». Riguarda anche Becciu? Lui […] conservò comunque il titolo cardinalizio. Motivo per cui, a suo parere, avrebbe ancora il diritto a 76 anni di partecipare al Conclave come elettore.
TRASCRIZIONE DELLA REGISTRAZIONE TRA ANGELO BECCIU E PAPA FRANCESCO
IN CONCLAVE DAL 7 MAGGIO IL PASSO INDIETRO DI BECCIU SPINGE IL FAVORITO PAROLIN
Estratto dell'articolo di Francesco A. Grana per “il Fatto quotidiano”
[…] Chiusa la porta della Cappella Sistina, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore emerito della Casa Pontificia, terrà una meditazione ai porporati. Al termine, Parolin chiederà ai confratelli elettori se procedere con la prima e unica votazione del primo giorno. Se la maggioranza di essi sarà favorevole, distribuite le schede dai cerimonieri pontifici, si procederà con la prima votazione.
Subito dopo lo spoglio, avverrà la prima fumata. Scontata che sia nera. Ma quella votazione sarà determinante per capire il reale peso numerico dei papabili della vigilia, partendo proprio da Parolin che viene stimato con un pacchetto iniziale di 40 voti. Un gradimento che, anche la chiusura rapida e decisa del caso Becciu, sta facendo aumentare nelle ultime ore.
Così come aumenta il favore di molti porporati per il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini. Per lui si è espresso positivamente il cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana e vicario emerito per la diocesi di Roma. Favorevoli a Pizzaballa sono anche Giuseppe Betori, arcivescovo emerito di Firenze, che fu segretario generale della Cei di Ruini, ma anche Baldassare Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, e Marcello Semeraro, già prefetto del Dicastero delle cause dei santi.
Un attacco alla candidatura di Parolin è arrivato inaspettatamente da Reina. Nell’omelia della messa del terzo giorno dei novendiali, dedicato in particolare al ricordo della Chiesa di Roma, il porporato ha tuonato: “Non può essere, questo, il tempo di equilibrismi, tattiche, prudenze, il tempo che asseconda l’istinto di tornare indietro, o peggio, di rivalse e di alleanze di potere, ma serve una disposizione radicale a entrare nel sogno di Dio affidato alle nostre povere mani”.
la casa di becciu postata dalla marogna
E ha aggiunto: “Penso ai molteplici processi di riforma della vita della Chiesa avviati da papa Francesco, e che sconfinano oltre le appartenenze religiose”. […]
BECCIU A UN PASSO DALLA RINUNCIA “IMPEDIRÀ LA CONTA”
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
Quella lettera del 24 marzo con la firma F, sventolata sotto gli occhi: «Ecco cosa voleva Papa Francesco». La consapevolezza che, se messa ai voti, la sua partecipazione al Conclave sarebbe stata bocciata. I due incontri con il cardinale Pietro Parolin e il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, con quell’invito al passo indietro, un invito che gli è arrivato anche dagli amici più cari: «Fallo per il bene della Chiesa».
ANGELO BECCIU INTERVISTATO DA ANTONINO MONTELEONE - LE IENE
La speranza che, scegliendo la linea del dialogo e non del muro contro muro, con il nuovo Pontefice, possa essere riabilitato. E infine la scelta che — nonostante tutti in Vaticano attendessero una nota per formalizzarla — ancora non è ufficiale: il cardinale Angelo Becciu non dovrebbe partecipare al Conclave del 7 maggio per una sua decisione.
[…] La giornata di ieri è stata una di quelle che starebbe bene nella sceneggiatura di un film americano. Per Becciu, infatti, era il giorno del giudizio. Con la congregazione dei cardinali che avrebbe dovuto cominciare a discutere del suo futuro: può o non può partecipare al Conclave? «Posso» ha ripetuto il cardinale ancora l’altra notte, con nelle mani il lungo discorso scritto, cesellato, parola per parola da leggere davanti agli altri cardinali.
[…] Qualcosa però cambia lo spartito previsto nella primissima mattinata quando Becciu incontra, separatamente, Parolin e Re. I due prelati hanno le due lettere firmate da Francesco nelle quali si dice chiaramente come il Papa riteneva che Becciu non dovesse partecipare al Conclave. L
a seconda porta la data del 24 marzo del 2025 ed è stata firmata dal Pontefice alla presenza di più persone, tra cui lo stesso Parolin e il suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti. In sostanza Francesco scrive che Becciu non ha i diritti connessi al cardinalato, compresa quindi la partecipazione al Conclave. Il prelato sardo aveva provato a metterne in discussione l’autenticità di quelle missive nei giorni scorsi. Ma davanti ai documenti non può che prenderne atto […].
angelo becciu papa francesco 2
Ma Becciu capisce anche che sostenerlo davanti agli altri cardinali non sarebbe abbastanza. La volontà del Papa è chiara e nessuno la metterebbe in dubbio. Tanto più che anche nel corso del dibattito che si apre nella Congregazione generale nemmeno i suoi amici più cari sono pronti a difenderlo. Da qui la convinzione di tutti che il passo indietro sia imminente.
Nel pomeriggio in sala stampa si sparge la voce che a minuti arriverà la nota con la rinuncia ufficiale di Becciu. Che invece non arriva. Che è successo? C’è chi racconta che si è irritato per la fuga di notizie sul suo passo indietro. Chi è convinto che il cardinale voglia prima spiegare nei dettagli quelle che ritiene essere le prove della sua innocenza. E chi, invece, scommette sul fatto che preferisca aspettare la puntata di stasera delle Iene dove saranno pubblicati alcuni audio […].
Tra tutti un messaggio audio che il capo della gendarmeria vaticana, Stefano de Santis, avrebbe mandato alla lobbista e prima amica poi accusatrice di Becciu, Francesca Chaouqui, nel quale, secondo la ricostruzione che ne fanno i legali di Mincione, offrirebbe suggerimenti da girare a monsignor Perlasca per la sua testimonianza che sarà poi cruciale per la condanna di Becciu.
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