IL BENKO NON VINCE SEMPRE - È INIZIATO A INNSBRUCK IL SECONDO PROCESSO A CARICO DI RENÉ BENKO, IL MAGNATE AUSTRIACO CHE È GIÀ STATO CONDANNATO A DUE ANNI PER IL MEGA CRACK DEL GRUPPO "SIGNA" - IL 48ENNE È ACCUSATO, ASSIEME ALLA MOGLIE, DI ESSERSI PORTATO VIA 370 MILA EURO (TRA CONTANTI E GIOIELLI) DALLE CASSEFORTI DELL'AZIENDA: I DUE RISCHIANO 10 ANNI - LO SCOPO ERA QUELLO DI PER SOTTRARRE IL DENARO AL FALLIMENTO AZIENDALE - IL TRIBUNALE AVEVA GIA' CONTESTATO A BENKO UNA DONAZIONE ALLA MADRE DI 300 MILA€. E PENSARE CHE, ALL'APICE DEL SUCCESSO, IL 48ENNE VANTAVA UN PATRIMONIO DA 5 MILIARDI...

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Rene Benko

(ANSA) - BOLZANO, 10 DIC - E' iniziato a Innsbruck, e potrebbe andare a sentenza in giornata, il secondo processo a carico dell'ex magnate austriaco René Benko per il mega crack del gruppo Signa. Il 48enne è accusato, assieme alla moglie, di aver sottratto alla massa fallimentare, nascondendoli in una cassaforte nell'abitazione di parenti, 120.000 euro in contanti, come anche orologi e gioielli per 250.000 euro.

 

La coppia, presente oggi in aula, rischia fino a dieci anni di reclusione. Benko, che all'apice del suo successo - secondo la stampa austriaca - vantava un patrimonio di quasi 5 miliardi di euro, da quasi undici mesi si trova in custodia cautelare, prima a Vienna e poi nel carcere di Innsbruck.

renè benko

 

Lo scorso ottobre Benko era già stato condannato a due anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Innsbruck per bancarotta fraudolenta. Il Tribunale aveva contestato al 48enne una donazione di 300.000 euro alla madre, mentre l'aveva assolto dall'accusa di aver sottratto alla massa fallimentare altri 360.000 euro tramite affitti per una villa nel capoluogo tirolese.

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