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BENVENUTI NELL’ERA DEL GRANDE RINCOGLIONIMENTO: LA SOGLIA DELL’ATTENZIONE È CROLLATA A 8 SECONDI (NEL 2000 ERA DI 12) – SECONDO UN NUOVO STUDIO, LE CAUSE PRINCIPALI SONO STRESS E MANCANZA DI SONNO, DUE FATTORI CHE SONO DEGLI EFFETTI COLLATERALI DELL’USO ECCESSIVO DEI “DEVICE” – UNA PERSONA PUO’ ARRIVARE A CONTROLLARE IL TELEFONINO FINO A 80 VOLTE AL GIORNO E PASSARE FINO A 4 ORE DAVANTI AGLI SCHERMI…
Telefono, social e stress la soglia dell'attenzione ora si ferma a 8 secondi
Estratto dell’articolo di Elena Dusi per "la Repubblica"
Nell'era della grande distrazione distogliamo lo sguardo da un testo dopo otto secondi (nel 2000, all'inizio dell'era di internet, erano dodici). Crediamo di controllare il telefono venti volte al giorno, invece arriviamo a ottanta. Leggiamo un messaggio sui social con una probabilità più che doppia se è accompagnato anche da un'immagine. Ci distraiamo da una lezione universitaria dopo 10-15 minuti. E ricordiamo il 95% delle parole di un video, ma solo il 10% delle medesime parole che invece sono scritte su un libro.
Qualcosa di profondo sta evidentemente cambiando nel nostro cervello, ma la scienza ancora fatica a capire perché. Gli psichiatri della facoltà di medicina dell'università dell'Ohio hanno provato a individuare i fattori che minano la nostra capacità di concentrarci. Di fronte a un concetto — l'attenzione — difficile da definire e ancor più da misurare, hanno intervistato mille volontari per chiedere loro cosa gli impedisse di restare focalizzati su una singola attività.
La distrazione provocata dagli apparecchi elettronici parrebbe la risposta più ovvia. Non è invece la più frequente, accompagnata da un bouquet di concause che riguardano il benessere di mente e corpo. Stress e ansia sono i fattori citati più spesso, nel 43% delle interviste. […]
La mancanza di sonno, riducendo le facoltà di autocontrollo, impedisce al 39% dei volontari di resistere a uno stimolo che distrae. La presenza diretta di apparecchi elettronici arriva al terzo posto (35%), seguita da noia e mancanza di interesse (31%) e dal famigerato multitasking (23%), che invece per molti esperimenti di neuroscienze è il nemico numero uno di concentrazione e memoria.
[…] «Quando si fa multitasking — spiega la coordinatrice dello studio, la psichiatra dell'università dell'Ohio Evita Singh — la mente è costretta a pensare a così tante cose contemporaneamente da esserne esaurita. A quel punto diventa difficile apprezzare la vita, scivolando ancor di più verso depressione e ansia».
[…] Molti esperimenti sono partiti dai bambini, i più influenzati dalla presenza digitale pervasiva. In uno studio di Singapore pubblicato su Jama Pediatrics nel 2023, cinquecento bambini tra 12 e 18 mesi sono stati divisi in vari gruppi, a seconda delle ore trascorse sugli schermi (alcuni superavano le quattro). Fino ai nove anni (la fine dell'esperimento) gli utilizzatori meno assidui riuscivano meglio non solo a mantenere la concentrazione, ma anche a controllare i propri impulsi e a non desistere davanti a un compito difficile.
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